Il post-ictus: riabilitazione non solo fisica

Costa Masnaga Un incontro a Villa Beretta sul delicato tema, con un occhio di riguardo ai caregiver

Si è svolto nella mattinata di ieri a Villa Beretta di Costa Masnaga l’incontro “Insieme per la cura di chi si prende cura: accendiamo i riflettori sul post ictus e sul ruolo del caregiver”. Questo il tema dell’evento organizzato da ALICe. (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale), con il patrocinio della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa (SIMFER) e grazie al contributo non condizionato della casa farmaceutica AbbVie.

A Villa Beretta si sono dati appuntamento medici specialisti di vari ambiti (tra gli altri, riabilitazione, logopedia e neuropsicologia), oltre a pazienti e caregiver. «Quando si parla di post ictus è necessario affrontare il tema del trattamento neuroriabilitativo, che ha come obiettivo quello di migliorare le capacità fisiche, mentali ed emozionali, restituendo alla persona la maggior indipendenza possibile - ha spiegato il dottor Franco Molteni, direttore clinico del Centro di riabilitazione e del Rehabilitation Research Innovation Institute di Villa Beretta -. La riabilitazione dovrebbe iniziare in ospedale quanto prima, e proseguire con percorsi riabilitativi personalizzati che garantiscano continuità di cura sia nella fase ospedaliera che in regime ambulatoriale o domiciliare e con regolare follow up. Particolare attenzione e intensità di cura va riservata ai primi sei mesi dopo l’evento ictale, periodo con importanti possibilità di recupero, ma altrettanta attenzione va messa in campo anche nella fase successiva, in quanto sono possibili significativi miglioramenti anche dopo tale periodo sia sul versante motorio sia, in particolare, per il recupero del linguaggio e della comunicazione».

Oltre alla riabilitazione motoria, che aiuta a mantenere il tono e la forza muscolare, spesso è necessario prevedere anche sedute di logopedia ed esercizi che possano migliorare la deglutizione. Con l’ictus si può perdere infatti la capacità di parlare o comprendere le parole, così come la capacità di scrivere e leggere o anche di deglutire in modo adeguato. Non meno importante è la terapia occupazionale, che è un importante aiuto nell’affrontare le attività quotidiane ed essere nuovamente inseriti nell’ambiente sociale e lavorativo. Si tratta di un approccio personalizzato e basato sulle esigenze del singolo per migliorare la qualità di vita del paziente e del caregiver.

«La riabilitazione post ictus rappresenta un approccio terapeutico fondamentale per completare il percorso di cura, dando continuità alle fasi acute neurologiche – afferma la professoressa Giovanna Beretta, Presidente SIMFER e direttore struttura complessa Medicina riabilitativa e neuroriabilitazione dell’ospedale Niguarda di Milano -. L’obiettivo è quello di prevenire e ridurre la disabilità e migliorare gli esiti nel paziente colpito da questa patologia, restituendogli la maggiore autonomia possibile ed evitando anche le complicanze causate dalla immobilità. Compatibilmente con il grado di recupero raggiunto, il reinserimento socio-familiare, scolastico e professionale-lavorativo rappresentano l’obiettivo principale dei trattamenti riabilitativi».

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