Cura dimagrante per il Carnevalone
A rischio i carri addobbati

Oggiono Le nuove norme del Codice della strada danno una stretta sull’utilizzo dei trattori - «Previste multe salate e il ritiro della patente»

La legge, dura legge, assesta una mazzata sul Carnevale: l’edizione 2024 - che sta per essere organizzata, come ogni anno, dalla Proloco di Oggiono - scalderà i motori di ben pochi carri.

«L’alternativa è puntare sui gruppi - afferma il presidente, Danilo Riva -. D’altronde l’applicazione del Codice della strada ormai prevede sanzioni molto pesanti».

I precedenti

Tradizione vuole che, per Carnevale, vengano addobbati (con realizzazioni davvero sorprendenti) i carri agricoli, ma i trattori non possono circolare sulle strade extraurbane principali; inoltre i convogli non possano superare il peso di 6 tonnellate; è obbligatoria l’immatricolazione e rigorosamente per attività agricola: persino per gli “hobby farmer” è obbligatorio targarli e circolare su strada solo per i trasferimenti dal campo alla rimessa. Il nuovo Codice della strada prevede altresì che i convogli, qualora debbano circolare, seguano le disposizioni dei “trasporti eccezionali”.

Osserva Riva: «L’applicazione della normativa è diventata sempre più stringente e, naturalmente, anche episodi come quello nel quale rimase coinvolto qualche anno fa il carro della frazione erbese di Arcellasco ha generato un’onda lunga, anzi interminabile, di reazioni. Dunque, i carri non vuole più farli quasi nessuno».

L’accaduto è tutt’altro che recente, ma la voce si è sparsa col tempo, sommandosi alle altre disposizioni e inducendo sempre più anche le amministrazioni comunali (oltre che le associazioni) ad andare coi piedi di piombo. Il carro “L’Isola che non c’è” di Arcellasco fu fermato e multato a La Valletta dalla Polizia municipale mentre si stava dirigendo al Carnevale di Brembate: la multa fu di circa 600 euro, per di più scattò il ritiro della patente per il conducente e il sequestro del trattore.

«È evidente che la stragrande parte delle associazioni e degli oratori che solitamente allestivano i carri - osserva Riva - non possono rischiare queste conseguenze, oltre naturalmente al fatto che nessuno di noi vuole neppure lanciare un diseducativo messaggio contrario alla legge. Finora, dal 2017, c’era chi si faceva scortare fin da casa dalla Polizia locale del proprio paese, ma adesso non sono più molti nemmeno i sindaci disposti a dare questo tipo di autorizzazione, fermo restando il fatto che un’eventuale pattuglia della Polstrada potrebbe pur sempre contestare la violazione».

La Comunità pastorale

Altro che scherzo di Carnevale, finire con i vigili multati dai poliziotti. Il numero dei carri si sta, insomma, sempre più assottigliando a Oggiono e si vedrà se, via via, anche altrove; qui, di sicuro, pesa inoltre l’assenza della Comunità pastorale che, fino allo scorso anno, interveniva con il carro e uno dei gruppi più variopinti e numerosi, mentre pare che ultimamente la decisione sia di utilizzare i giorni in cui i ragazzi restano a casa da scuola per proporre altre esperienze. «Va detto - sottolinea la Proloco - che il Covid ha inferto un duro colpo al volontariato, ridimensionando le forze in quasi tutte le realtà, quindi le associazioni fanno fatica a realizzare progetti imponenti come i carri».

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