Robbiate, beve solvente
al posto dell’acqua, è grave

Robbiate Operaio di 26 anni residente in paese portato d’urgenza al Mandic da un collega. È in prognosi riservata Avrebbe scambiato la bottiglie e ingerito la sostanza tossica. Sanitari fiduciosi, risponde positivamente alle cure

Ha ingoiato del solvente credendo che fosse acqua, ed è finito in ospedale. È’ stata una brutta disavventura quella accaduta ad un giovane che mercoledì sera si trovava al lavoro, alla Pibiplast, un’azienda che stampa flaconi per cosmesi nella zona industriale sud del paese, lungo la strada provinciale 56.

La dinamica

Erano le 21,50, il ragazzo, 26 anni, residente a Robbiate, ha preso in mano un contenitore dove credeva si trovasse dell’acqua, era invece del solvente, usato in produzione e per la pulizia dei macchinari e dei prodotti, e se l’è versato in bocca. Ha subito sentito il cattivo sapore ed avvertito il bruciore della sostanza, in parte l’ha sputato in parte l’ha ingerito, ed ha cominciato ad avvertire i classici sintomi.

Bruciore e salivazione aumentata, tanto che un collega di lavoro ha subito deciso di accompagnarlo in ospedale a Merate, al pronto soccorso dell’ospedale Leopoldo Mandic.

Preso in carico dai sanitari, è stato subito sottoposto alle cure del caso ed alla somministrazione dell’antidoto, farmaci che contrastassero gli effetti dell’ingestione del solvente e prevenissero eventuali conseguenze a livello metabolico od epatico.

I sanitari dell’ospedale di Merate hanno consultato i colleghi specialisti del centro Antiveleni di Milano per applicare correttamente il protocollo previsto in questi casi e dopo aver stabilizzato il giovane, ne hanno disposto il ricovero nel reparto di rianimazione in prognosi riservata.

Prognosi che a distanza di due giorni non è ancora stata sciolta, anche se sembra che il ragazzo stia rispondendo bene alle cure, sia sempre rimasto cosciente e possa riprendersi nei prossimi giorni.

I medici stanno monitorando la risposta del fisico del giovane ai trattamenti farmacologici e specifici a cui è sottoposto prima di sciogliere definitivamente la prognosi.

Dall’azienda dove lavora vengono confermate infatti le sue condizioni:

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