«Falsificò il testamento di un’anziana»
Inchiesta su un ex candidato sindaco

Montevecchia Giovanni Castagni, in lista nel 2021, accusato di circonvenzione e falso Avrebbe convinto la donna a staccargli assegni e a lasciargli in eredità due appartamenti

Giovanni Castagni, candidato nel 2021 a sindaco di Montevecchia, è indagato per il reato di circonvenzione di incapaci, falso e falsità in testamento. Acccuse che rispinge, tramite il suo legale Lucio Lucia, dichiarandosi totalmente estraneo alla vicenda. Intanto, però, la Procura di Milano ha chiesto e ottenuto il sequestro di due immobili che avrebbe dovuto ottenere in eredità e di tutte le disponibilità presenti nell’asse ereditario, per una cifra complessiva superiore al milione di euro.

L’associazione

Castagni, 58 anni, è vicepresidente dell’associazione Aurlindin, che si occupa di assistenza ai malati terminali e sostegno alle loro famiglie. Proprio sul sito internet di questa associazione, si definisce formatore, ricercatore indipendente, scrittore.

Secondo la Procura che ha appena chiuso la fase delle indagini preliminari e si appresterebbe a chiederne il rinvio a giudizio, a partire dal 2017 avrebbe sfruttato il suo ruolo in seno all’associazione per convincere una donna milanese di 82 anni a staccargli alcuni assegni bancari e a farsi carico di alcune rate per l’acquisto di un’auto, una Jeep Renegade, per un totale di 15mila euro

Inoltre è accusato di aver realizzato un testamento falso, datato 27 dicembre 2020, pubblicato dopo che la donna è scomparsa nel novembre del 2022, con il quale veniva nominato erede unico, con l’assegnazione in suo favore di due appartamenti a Milano. L’intervento della Guardia di finanza ha congelato l’eredità. Infatti, secondo una consulenza tecnica disposta dalla stessa Procura, sarebbe risultato falso.

Sempre secondo l’accusa, che ha preso le mosse da una denuncia presentata da un nipote della donna, Castagni avrebbe quindi abusato “dello stato di infermità psichica” della sua presunta vittima, inducendola a una serie di azioni.

Tramite un legale, avrebbe anche cercato di farsi nominare amministratore di sostegno della signora, richiesta rigettata dal giudice tutelare.

Ricostruzione contestata

Ricostruzione totalmente contestata dall’indagato che invece avrebbe sostenuto di conoscere la donna da oltre vent’anni e quindi di esserle stato vicino anche nella fase finale della vita, caratterizzata da fragilità dettate dell’età. Gli assegni, per un totale di 8.500 euro, sarebbero stati quindi sottoscritti nell’arco di molti anni, molto spesso a copertura di costi, anche per soggiorni, sostenuti in prima persona dall’ex candidato sindaco di Montevecchia. L’auto sarebbe stata cointestata, così come vengono respinte la accuse si falso in merito al testamento.

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