Bertolaso in visita al Mandic: «Un ospedale da preservare e rilanciare»

Il punto nascite all’ospedale Leopoldo Mandic è «sospeso», così dice l’assessore al welfare della Regione Lombardia Guido Bertolaso, che ieri pomeriggio ha incontrato medici, infermieri e dipendenti dell’ospedale, e tutti i sindaci del meratese e del casatese. E’ sospeso, non si sa se riprenderà ma si cercherà di lavorare per farlo. Intanto partirà il cosiddetto «percorso nascite», che è una serie di servizi di assistenza e consulenza pre e post parto, che normalmente si svolgono nei consultori, per assistere e accompagnare le donne meratesi e casatesi nella loro gravidanza.

I numeri del punto nascite nel avevano decretato la sospensione, se non la futura chiusura, già a metà febbraio, era stato annunciato dal nuovo direttore generale dell’Asst Marco Trivelli ai sindaci. Bertolaso ha comunque detto che il Mandic è «un ospedale da preservare e rilanciare» e che lo si farà con un nuovo metodo rispetto al passato, fatto di confronto, di apertura e trasparenza, senza che i problemi vengano negati o la polvere nascosta sotto il tappeto. Ha annunciato «lo stanziamento di 500 mila euro per l’acquisto di un’importante apparecchiatura per il reparto di Radiologia», apparecchiatura che poi verrà scelta dai vertici aziendali a seconda delle necessità. E viste le lunghissime liste d’attesa molti sperano si tratti di una Tac. Ma sarà una scelta da fare in futuro.

Più immediato è il problema del pronto soccorso, l’assessore regionale ha annunciato la fine dei gettonisti, i dottori a chiamata: «Con la scadenza dei contratti in essere non ce ne saranno più, provvederemo attraverso i bandi che Regione Lombardia ha già aperto per reclutare nuovi professionisti». Con la speranza di trovarli davvero, probabilmente si ricorrerà ad una serie di distacchi temporanei: un medico che ha partecipato e vinto un bando per il Niguarda potrebbe essere distaccato a Merate o dove serve, un meccanismo non esplicito ma che potrebbe funzionare. Medici e dipendenti sono usciti con visi distesi dall’incontro con l’assessore, è stato esplicito il tentativo di coinvolgere il personale in un progetto di rilancio, di motivarli e prospettare un futuro per la struttura.

L’incontro con i sindaci è durato decisamente a lungo, c’erano praticamente tutti, e alla fine il bilancio è positivo. «Quello che si può dire è che è cambiato il metodo – dice Paolo Brivio di Osnago, presidente dell’ambito – quanto meno c’è ascolto, dialogo e confronto, i problemi vengono delineati e presi in carico, vengono prospettate delle soluzioni anche sotto il profilo tecnico e questo ci rincuora molto. Nei prossimi mesi potrebbero nascere nuovi problemi, dei reparti avere altre difficoltà, ma sappiamo che verremo informati e che si lavorerà per affrontarli». Anche il presidente dell’assemblea dei sindaci, l’imbersaghese Fabio Vergani, parla di «metodo nuovo», e dell’avvio del percorso nascite come di un tentativo deciso per non lasciare senza un servizio il territorio

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