Barra indagata per violenza privata
«Accuse palesemente infondate»

Airuno Caso Carlo Gilardi - La notizia ieri in TribunaleIl fascicolo aperto su esposto del comitato

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L’avvocato Elena Barra indagata per violenza privata. È emerso ieri in Tribunale a Lecco nel corso della lunga udienza del processo per diffamazione aggravata ai danni della stessa amministratrice di sostegno dell’ex professore Carlo Gilardi, imputate le “iene” Nina Palmieri e Carlotta Bizzarri oltre a Brahim El Mazoury, un tempo badante dell’anziano airunese.

«L’avvocato Barra, per ragione del suo ufficio di amministratore di sostegno nominato dal Tribunale di Lecco a favore di Carlo Gilardi, è stata oggetto di numerose minacce anche particolarmente gravi nonché di numerosi esposti e denunce tra i più vari - dichiara l’avvocato Stefano Pelizzari, che rappresenta la collega in questa vicenda insieme all’avvocato Elena Ammannato -. Al momento, Elena Barra non ha ricevuto informazioni di garanzia né tanto meno avviso di conclusione delle indagini preliminari. Abbiamo avuto notizia dell’esistenza di questo procedimento su un esposto presentato da un comitato a favore di Carlo Gilardi. La Procura sta svolgendo i propri accertamenti, noi abbiamo già dato la massima disponibilità dell’avvocato Barra di farsi sentire dal pubblico ministero per chiarire quanto prima la sua posizione. Sono fiducioso in una rapida archiviazione di un fatto palesemente infondato».

Gli avvocati difensori di Palmieri e Bizzarri hanno subito chiesto l’acquisizione del fasciolo a carico dell’avvocato Barra a quello del dibattimento in corso davanti al giudice monocratico Gianluca Piantadosi.

L’udienza di ieri ha visto sedere al banco dei testimoni Andrea Millul, direttore sanitario dell’Airoldi e Muzzi di Lecco che ospita Carlo Gilardi. Che, rispondendo a precise domande, ha ricordato come l’avvocato Barra permise fin da subito gli incontri con Luigi Gasparini della cooperativa Solleva, per permettergli di coltivare le sue passioni culturali, e con un confessore del convento di Sabbioncello. «Carlo non ha mai mostrato interesse e desiderio di incontrare qualcun altro da quando si trova da noi, nonostante le crescenti richieste da parte di parenti lontani e amici conseguenti alla messa in onda dei servizi del programma di Italia Uno - ha detto Millul -. Quando ha avuto notizia del clamore mediatico che la sua vicenda ha suscitato, ha commento “Arrossisco dentro. Non mi piacciono queste cose: io sono un uomo del nascondimento».

In più, Carlo Gilardi avrebbe mostrato disprezzo quando gli era stato riferito che ormai veniva chiamato “nonno d’Italia”: «La figura del nonno non mi è mai piaciuta», il suo commento.

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