Tribunale, il nuovo presidente
Una donna in pole position

Lecco Il punteggio più alto quello di Maria Caterina Chiulli Hanno presentato domanda anche Gattari, Mannucci e Tremolada

Potrebbe essere un giudice donna, la nuova guida del Tribunale di Lecco. È infatti Maria Caterina Chiulli, presidente della seconda sezione civile della Corte di Appello di Milano, il magistrato con il punteggio più alto ad aver avanzato la propria candidatura per il ruolo apicale lasciato libero, alla fine di giugno, da Ersilio Secchi, che si è ritirato a vita privata dopo otto anni nella nostra città.

Le candidature

Nell’elenco dei magistrati che hanno presentato domanda per sostituire Secchi, anche due “vecchie” conoscenze del Tribunale. Si tratta di due giudici con un passato allo storico Palazzo di giustizia a due passi dal lungolago, uno residente nella nostra città: I lio Mannucci Pacini e Patrizio Gattari, entrambi a Lecco fino ai primi anni Novanta e poi trasferiti a Milano.

Mannucci è stato giudice estensore della sentenza del processo Annacondia + altri, nato dall’inchiesta Wall Street che ha fatto finire il carcere il boss della Ndrangheta Franco Coco Trovato.

Il processo di primo grado iniziò nel marzo 1995 e, il 26 aprile 1997, la seconda sezione della Corte d’Assise di Milano, pronunciò la sentenza di condanna per 121 imputati, assolvendone 23. Mannucci ora è presidente della terza sezione penale del Tribunale del capoluogo di regione.

Gattari ha svolto la funzione di giudice a Lecco, città in cui ha abitato da allora e in cui vive tutt’oggi, nello stesso arco temporale del collega. Attualmente è presidente della settima sezione civile del Tribunale di Milano.

Il nome di un quarto magistrato che ha presentato la candidatura è quello di Marco Tremolada, presidente della settima sezione penale sempre a Milano. Un magistrato balzato agli onori delle cronache per essere stato presidente di collegio in alcuni processi di rilevanza nazionale, come Eni Nigeria e Ruby ter. Processi che hanno avuto una grande eco mediatica: nel marzo 2021, il collegio da lui presieduto ha assolto tutti i quindici imputati coinvolti nel processo sulla presunta corruzione internazionale da un miliardo di dollari compiuta da Eni in Nigeria. Lo stesso ruolo ricoperto nel Ruby ter, conclusosi il 15 febbraio di quest’anno con l’assoluzione di tutti gli imputati, a partire dall’ex premier Silvio Berlusconi.

Parola al Csm

Ci vorrà ancora qualche mese, per sapere chi sarà l’effettivo successore di Secchi alla guida del Tribunale cittadino.

Chiusi i termini per presentare le candidature, i nomi degli aspiranti presidente saranno al vaglio della commissione del Consiglio superiore della magistratura, che dovrà restringerne la rosa per poi sottoporre le proposte (ma potrebbe anche essercene una soltanto, se i commissari dovessero convergere su un nome) all’organismo deputato a decidere l’assegnazione dei magistrati.

Impossibile prevedere una tempistica precisa.

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