Molestie alla figlia della compagna, condannato a 18 anni

Un inferno durato quattro anni, fino a quando, dodicenne, ha trovato la forza di confidarsi con la madre e di denunciare il proprio patrigno.

Violenze sessuali ripetute che avvenivano nella casa familiare, nel Meratese, quando la donna, di professione infermiera, era fuori per lavoro.

Un racconto confermato anche da una cuginetta che ha fornito elementi per dare concretezza alla denuncia presentata dalla piccola.

L’uomo, 45 anni, nazionalità peruviana così come il resto della famiglia, incensurato e da molti anni residente nel nostro territorio, è stato condannato ieri dal collegio presieduto dalla giudice Bianca Maria Bianchi alla pena di 18 anni di reclusione, a fronte di una richiesta di 13 anni avanzata dalla Procura.

Il collegio ha anche accolto la richiesta dell’avvocato di parte civile, Richard Martini, per un risarcimento di 250mila euro in favore della bambina.

Quando nel 2021 era giunta la denuncia, il cittadino peruviano, regolare e con un lavoro, padre anche di un altro figlio avuto con la mamma della bambina, era stato allontanato dalla casa familiare.

Dopo la sentenza l’uomo rimane in libertà: con tutta probabilità impugnerà la condanna con il suo avvocato Massimiliano Vivenzio.

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