Il caso Motorizzazione non si sblocca. La rabbia degli autotrasportatori

Il caso Motorizzazione non si sblocca. In una lettera, il presidente della Camera di Commercio Como-Lecco Marco Galimberti, rivolgendosi alle associazioni di categoria della Provincia di Lecco, rimette la palla al centro. Infuriati gli autotrasportatori

Il caso Motorizzazione non si sblocca. Una lettera, quella mandata lunedì alle 11 di mattina dal presidente della Camera di Commercio Como-Lecco Marco Galimberti che, sostanzialmente, rivolgendosi alle associazioni di categoria della Provincia di Lecco, rimette la palla al centro. Il presidente di CamCom nella sua missiva spiega che si è svolto un “partecipato confronto sul territorio avente a oggetto l’individuazione di possibili soluzioni operative che abbiano a scongiurare l’annunciato prossimo integrale trasferimento degli uffici della Motorizzazione Civile da Lecco a Como. Costituisce infatti condizione indispensabile per il mantenimento del presidio provinciale la messa a disposizione di alcuni spazi, nello specifico uno destinato a ospitare una sala esami/corsi attrezzata informaticamente e uno ulteriore anche in luogo diverso dal primo, nel quale collocare un paio di uffici a sportello per il ricevimento dell’utenza”.

Ma poi, non essendoci soluzioni interne alla Camera di Commercio, chiede una mano ai suoi “associati”, ovvero alle associazioni di categoria: “Per quanto concerne la precitata sala esami/corsi l’amministrazione provinciale si sta operando nel reperimento di un’aula scolastica che la Motorizzazione Civile possa utilizzare in orari pomeridiani. Riguardo invece alla collocazione delle due postazioni di sportello per il pubblico, il Prefetto mi ha personalmente richiesto di sensibilizzare le associazioni di categoria con l’auspicio che lo spazio allo scopo idoneo e disponibile possa essere rinvenuto presso una delle loro sedi”. Insomma: trovate voi uno spazio, sembra suggerire Galimberti, perché io non ne ho a disposizione.

La cosa naturalmente non è passata inosservata a Giorgio Colato, consigliere nazionale del Fai, federazione autotrasportatori italiani, tra i primi interessati a una positiva soluzione del “caso motorizzazione”. Anzi, Colato è una furia. “Da ex amministratore camerale per oltre vent’anni è la prima volta che vedo l’ente preposto a salvaguardare il tessuto economico per il quale le aziende pagano ogni anno un diritto fisso, scaricare il problema del trasferimento a Como degli uffici della Motorizzazione su terzi, soprattutto con una richiesta assurda alle associazioni di categoria. Se questo è il “disservizio” che la Camera di Commercio fornisce al territorio, allora chiudiamola”. E Colato insiste: “Se andaste in Camera di Commercio trovereste una distesa di sportelli vuoti con solo due attivi. Non potrebbero dedicarne un paio alla Motorizzazione? Hanno capito che genere di disagi sta creando il ventilato trasferimento degli uffici a Como?”.

Ma il presidente della Camera di Commercio Marco Galimberti rispedisce al mittente ogni contestazione: “Abbiamo solo fatto, d’accordo con il Prefetto, una richiesta di coinvolgimento su quelle che sono le necessità della Motorizzazione. Ora raccoglieremo eventuali disponibilità, facendo da braccio operativo rispetto alle richieste già fatte dal Prefetto alle altre istituzioni. È stata chiesta maggiore vicinanza a tutti e staremo a vedere se il nostro appello sarà raccolto. Gli spazi in Camera di Commercio? Da noi, lo ribadisco, non ci sono spazi disponibili”.

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