«I posteggi sul lungolago di Lecco vanno eliminati»

Le 1500 firme consegnate in municipio non fanno retrocedere l’assessore. Si valuta di chiudere al transito nel fine settimana. Intanto slitta l’apertura del cantiere

Non c’è ancora una data per la partenza dei lavori di riqualificazione del lungolago di Lecco.

«L’impresa è pronta - ha ribadito Maria Sacchi , assessore ai lavori pubblici, durante la commissione di mercoledì - Sono stati avviati i lavori di potatura dei platani. Stiamo aspettando l’autorizzazione paesaggistica da parte della Provincia, dopodiché i lavori potranno partire».

Il costo complessivo dell’opera è di 10 milioni di euro, coperti in parte con un contributo Pnrr da 6.7 milioni. Ciò implica l’obbligo di sottostare ad un cronoprogramma stringente: come ricordato dall’ingegner Alessandro Crippa , benché la scadenza per il completamento dell’opera sia fissata per la primavera 2026, il 30% dei lavori dovranno essere svolti entro settembre di quest’anno.

Se sulla data di avvio del cantiere rimane ancora dell’incertezza, è stata invece molto chiara la presa di posizione dell’assessore Sacchi, sostenuta con forza da tutti gli esponenti di maggioranza, sulla questione dei parcheggi situati sul lungolago.

Proprio ieri, del resto, i commercianti della Malpensata hanno consegnato in municipio le 1500 firme raccolta in città a sostegno delle loro istanze. La richiesta è quella di rivedere in parte il progetto in modo da salvaguardare i posti auto presenti, fondamentali per la sopravvivenza delle attività commerciali dell’area nonché per la qualità di vita dei residenti.

«Bisogna avere il coraggio di abbracciare il cambiamento anche quando fa paura: se si sta fermi la città non migliorerà mai». Così l’assessore Sacchi ha sintetizzato una posizione che poggia sostanzialmente su tre elementi. In primo luogo, l’eliminazione dei parcheggi consente di salvaguardare gli alberi, valore aggiunto della passeggiata a lago. Come poi suggerito dal consigliere Paolo Galli , in futuro, quando il sottopasso sarà reso percorribile anche dai veicoli che trasportano sostanze infiammabili, il lungolago potrebbe essere chiuso al transito veicolare almeno il sabato o la domenica.

Dopodiché, ha proseguito la maggioranza, non è un diritto avere il posto auto sotto casa. Come rilevato anche dalle analisi contenute nel piano della sosta, ci sono parcheggi a sei/otto minuti dal lungolago e diversi «studi medici - hanno ricordato l’assessore Sacchi e il consigliere Sangalli - consigliano vivamente di fare una passeggiata perché fa bene».

Le vicende del passato, per altro, dimostrerebbero la bontà di questo tipo di decisioni.

«Quando Bodega “liberò” piazza Cermenati e piazza XX Settembre dalle macchine ci fu un’insurrezione - ha ricordato Galli - Si paventarono disastri economici. Ora c’è qualcuno che tornerebbe indietro?»

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