Caso motorizzazione, la Uil: «Il territorio non va privato di servizi essenziali»

La Uil del Lario interviene sulla possibilità che la motorizzazione lecchese sia trasferita a Como. « Il territorio deve essere rilanciato e valorizzato, non privato di servizi essenziali”, spiega il sindacato

“L’ipotesi della chiusura della Motorizzazione a Lecco interroga il territorio su quanto la qualità della vita dei cittadini sia oggetto di attenzione da parte di parte della classe dirigente che appare, a volte, forse troppo distratta. Il tutto arriva in un periodo che dovrebbe essere un volano per l’economia del territorio con le Olimpiadi invernali del 2026 sullo sfondo ed un boom di permanenze e soggiorni turistici post-covid. Eppure la distanza fra le promesse (pubbliche) di alcuni e le effettive scelte (reali) rischiano ancora una volta di diventare la cartina tornasole sull’effettiva considerazione di un territorio che deve essere rilanciato e valorizzato, non privato di servizi essenziali”. La Uil del Lario interviene così sulla possibilità che la motorizzazione lecchese sia trasferita a Como.

“I lavoratori abbiano diritto ad una dignità che impedisca di perdere la possibilità di conciliare l’attività lavorativa con le esigenze familiari”, spiega Massimo Coppia, Segretario Generale Uilfpl Lario Brianza.

“Abbiamo bisogno di investire sulle persone, rendere più accessibili i servizi, sfuggire da una prospettiva sociale che consenta solo a chi ha un certo reddito alcune opportunità. Delocalizzare i servizi significa far fare un passo indietro alla Provincia”, aggiunge Dario Esposito, coordinatore Uil del Lario.

“Il lecchese per anni ha avuto alti meriti imprenditoriali e dirigenti illuminati pronti a trovare soluzioni a sostegno del territorio – conclude la Uil del Lario - siamo convinti che in questo tempo (che pone molto se non tutto in discussione) si possa e si debba percorrere la strada della concertazione, del confronto e della valorizzazione del territorio”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA