Baby Gang, per il trapper lecchese
confermati gli arresti domiciliari

Zaccaria Mouhib, 22 anni, il 20 gennaio scorso aveva sparato ad un suo conoscente e lo aveva ferito

Il Tribunale del Riesame di Milano, respingendo la richiesta della difesa, ha confermato gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per Zaccaria Mouhib, ossia il trapper da milioni di follower Baby Gang, 22 anni, che il 20 gennaio scorso aveva sparato ferendo un suo conoscente. Per la difesa, che col legale Niccolò Vecchioni chiedeva la revoca della misura cautelare, il trapper aveva agito per “legittima difesa» perché il conoscente stava tentando, dopo essersi arrampicato sul balcone, di entrare «dalla porta-finestra» della casa del cantante, che era «intimorito dalla sua aggressività».

Per quel colpo sparato a fine gennaio, i giudici della settima penale, che hanno già condannato Baby Gang a 5 anni e 2 mesi nel processo per una sparatoria nell’estate 2022 in una zona della movida milanese, hanno aggravato la precedente misura cautelare dell’obbligo di dimora a Lecco, dove vive. La difesa nel suo atto di appello al Riesame aveva segnalato che «tutti i progetti lavorativi del Mouhib, che costituiscono il fulcro del suo percorso di reinserimento sociale, sono stati letteralmente travolti dalla decisione del Tribunale». Negate le autorizzazioni previste, è a rischio, tra l’altro, anche il suo concerto di maggio al Forum di Assago.

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