Mandello, commovente addio a Pandiani
«Eri il nostro “Rambo”, sempre pronto»

Mandello Molta gente ai funerali del volontario, ex medaglia d’oro, trovato morto nel bosco Cresciuto alla Canottieri Guzzi, era un lavoratore instancabile. Il ricordo dei nipoti e degli amici

«Modellate la vita sulle vostre passioni, era il consiglio che ci davi sempre. Eri il nostro “Rambo” e bastava uno squillo per farti correre da noi. Eri buono, premuroso e responsabile, un grande lavoratore sempre pronto a metterti a disposizione degli altri. In cambio volevi soltanto un sorriso».

Le parole d’affetto

Con parole d’affetto e grande commozione le nipoti hanno ricordato oggi pomeriggio Gianni Pandiani, 63 anni, rimasto schiacciato giovedì scorso da una pianta che stava tagliando nel suo terreno sopra Somana, e ritrovato solo a tarda serata.

«Era una persona sempre disponibile, un volontario pronto a darsi da fare in ogni occasione, legato alla famiglia tanto che ogni giorno andava a trovare la mamma Giacomina ospite alla casa di riposo. Era una persona dalle mani d’oro, sapeva fare tutto, era come Geppetto aggiustava ogni cosa - ha sottolineato padre Piero Trameri della comunità San Michele di Albavilla che ha celebrato il funerale -. Gianni ha fatto tanto per tante persone».

Era impegnato come volontario nell’organizzazione della festa di San Lorenzo a Mandello basso, nel Soccorse degli alpini, al museo Guzzi, e alla Canottieri. «Resterà sempre il suo ricordo, il suo esempio, ed anche se non è più chi resta la testimonianza di quando ha dato», ha proseguito padre Trameri.

Sposato con Erica Torri e padre di Alessandro, classe 2001, Gianni Pandiani abitava ai Mulini, da un paio d’anni era in pensione e aveva lavorato alla ditta “Gilardoni Vittorio” di Mandello.

Cresciuto alla Canottieri Moto Guzzi, Gianni Pandiani aveva conquistato due medaglie d’oro nel 1993 a Vienna ai Mondiali Master nel quattro e nell’otto. Al suo attivo numerose gare che lo avevano portato in giro per l’Europa. Per anni era poi stato nel consiglio direttivo della Canottieri Moto Guzzi.

Curava con passione il terreno a Somana che raggiungeva con la sua bici elettrica, e proprio lì sotto un albero è finita la sua vita.

Bruno Zucchi, compagno di Pandiani in tante regate remiere, al termine delle esequie ha letto la preghiera del canottiere.

All’uscita della bara bianca coperta da fiori rossi per molti è stato difficile trattenere le lacrime in ricordo di una persona che era sempre in movimento, sempre pronto ad aiutare, anche proprio materialmente come aveva fatto in Canottieri sistemando le attrezzature.

La donazione

La famiglia ha deciso di trasformare il proprio dolore in qualcosa che possa restare nel tempo in ricordo del loro caro aprendo una raccolta fondi a sostegno del Soccorso alpino, che tanto si spende per gli altri.

«Gianni è stato sempre una roccia nella vita di molte persone - scrivono i familiari nel post pubblicato per annunciare la raccolta di fondi indetta a favore del Soccorso alpino e speleologico - sempre pronto ad aiutare il prossimo, come gli angeli del Soccorso alpino che lo hanno disperatamente cercato fino a trovarlo. Sosteniamoli in ricordo di Gianni». Il link per la donazione è https://gofund.me/ecb06d52. L’obiettivo è di raccogliere 5mila euro ma qualsiasi somma andrà comunque bene e sarà un segno tangibile.

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