Mandello, le bombe non fermano i Bielov
Dopo un anno il rientro a casa

La storia Irina con i figli Katia, Anna e Sasha ospiti di Marco Cariboni «Con le lacrime agli occhi hanno deciso di partire, una scelta coraggiosa»

Con le lacrime agli occhi e il desiderio di non perdersi di vista, Irina Bielov e i suoi figli Katia, Anna e Sasha, hanno deciso di tornare a casa, a Kiev, nonostante la guerra sia ancora in corso e c’è il rischio di rimanere coinvolti nei bombardamenti.

Ben integrati

Dopo tredici mesi ospiti di Marco Cariboni, mandellese noto anche per essere il presidente della Canottieri Lecco, hanno scelto di fare ritorno ai loro affetti, alla loro casa, sperando di poter tornare alla vita di prima del conflitto.

«È stato un momento carico di emozioni, non sono mancate le lacrime, Irina e i suoi figli ormai fanno parte della nostra famiglia, ma hanno scelto di tornare a Kiev e di cercare di andare avanti, sperando ce la guerra finisca al più presto e di poter tornare a vivere tranquillamente - racconta Marco Cariboni -. Arrivati a Mandello a marzo dello scorso anno si erano ben ambientanti ed hanno imparato l’italiano, ma il richiamo della loro terra è forte. A Natale erano già tornati a casa per qualche giorno e ora hanno deciso di tornarci definitivamente, consapevoli dei rischi ai quali andranno incontro. Venerdì i genitori di Irina, papà Boris che fa il pilota su aerei cargo per voli interni nel Sudan e mamma Svetlana sono arrivati a Mandello per riportare la famiglia a Kiev».

Nei giorni precedenti il saluto ai compagni di scuola: Katia ha frequentato il Parini a Lecco, ed Anna e Sasha le elementari a Mandello. Un viaggio tutt’altro che comodo con arrivi a Bucarest in aereo, da lì in treno fino a Leopoli e poi in auto verso Kiev.

«Irina ci ha abbracciato, ci ha salutato e ci ha assicurato che manterrà il contatto con noi e con Adelaide Domeneghini che l’ha aiutata in ogni modo in questo periodo a Mandello», prosegue Cariboni.

Una vecchia amicizia

Un’amicizia che affonda le radici nel 1994 quella tra Maskym marito di Irina, e la famiglia Cariboni. Erano i tempi dei primi soggiorni terapeutici per i bambini dopo l’esplosione della centrale di Chernobyl avvenuta nell’aprile del 1986, Maksym era stato ospite della famiglia Cariboni a Mandello.

Un decennio fa con lo sviluppo di internet e di Facebook, Eva e Frida , figlie di Marco Cariboni, avevano ritrovato quel bambino ormai cresciuto e con una famiglia, trasferitosi a Kiev e avevano ripreso i contatti. Ora Maskym è a Chicago ma con molta probabilità presto tornerà anche lui a casa, a Kiev.

«Irina e i suoi figli hanno fatto una scelta coraggiosa: hanno deciso di tornare a Kiev e di guardare al futuro con molta speranza, confidando nella fine della guerra», conclude Cariboni.

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