Vercurago, Davide batterista
con gli Orange Milk, un sogno speciale

Un battesimo del fuoco speciale mercoledì sera a Vercurago, per Davide Milani, 24 anni, che per la prima volta è salito sul palco in veste di batterista, suonando insieme agli Orange Milk alcune delle sue canzoni preferite.

Un serata speciale perché anche Davide è speciale. «Mio figlio - racconta papà Roberto, a distanza di quarantott’ore ancora commosso da quello che ha visto - ha la sindrome di Down e da sempre ama suonare. Da dieci anni segue le lezioni del maestro Roberto Panzeri a Villa Gomes e quando torna a casa, scende in taverna e picchia sulla sua batteria. Mercoledì, grazie agli Orange Milk, ha realizzato un sogno: suonare sul palco».

A un certo punto del concerto, inserito all’interno della manifestazione “Festa della musica” promossa dal ministero della cultura, il batterista del gruppo si è alzato, fatto da parte, e lasciato il posto a Davide.

Impugnate le bacchette, il giovane di 24 anni non si è lasciato prendere dall’emozione e segnato il ritmo per gli Orange Milk nell’esecuzione di “La notte” di Arisa, “What’s Up?” delle 4 Non Blondes e “Hit the Road Jack” di Ray Charles.

Una performance senza sbavature, salutata da un caloroso applauso del pubblico, che lo ha voluto sostenere con parole di incoraggiamento.

«Davide era felicissimo. E anche per noi genitori è stato bello ed emozionante. Per ogni piccolo traguardo bisogna sempre combattere. E quando lo si raggiunge, la soddisfazione è tanta, non solo per i genitori, ma soprattutto per i ragazzi».

L’esibizione di mercoledì non è stata improvvisata ma costruita e organizzata come si deve. «Il professore di Davide ha parlato con i musicisti della band. Ottenuta la loro disponibilità, abbiamo organizzato alcuni giorni di prova. Le prove sono andate bene e così mercoledì Davide è potuto salire sul palco ed esibirsi davanti a tutti. Al termine, c’è stata un’ovazione perché tutti lo conoscono e tutti lo apprezzano. E anche lui era felicissimo. Il suo sogno? È un grande amante dei Nomadi, siamo stati anche a Novellara, patria del gruppo, e assistito a diversi concerti. Sarebbe incredibile se un giorno potesse suonare con loro».

«Le attività con le associazioni sono belle e fanno bene a Davide ma - afferma papà Roberto - devo ammettere che vederlo in un contesto diverso vuol dire tanto per noi e per lui. Il mondo corre veloce per noi, per quelli come Davide, corre due volte più veloce. Bisogna avere la pazienza di aspettarlo. Ma quando arriva, le soddisfazioni che si provano sono così grandi e così belle che non esistono parole per raccontarle».

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