Valmadrera, il lupo è tornato. Trovata una carcassa di capriolo

Un’altra carcassa: stavolta, di un capriolo; e, stavolta, anche più vicino alle case: in frazione Trebbia. È qui che il lupo è tornato a colpire, l’altra notte, riconfermando la presenza a Valmadrera, dopo gli avvistamenti dei mesi scorsi a Pian Sciresa, a San Michele di Galbiate e nei dintorni. A dare notizia dell’ultimo ritrovamento è stato, ieri, Lorenzo Vassena, volto noto e stimato del volontariato.

«Il capriolo è stato trovato squarciato l’altra notte - spiega - Nelle vicinanze c’è anche il mio orto. Ci siamo avvalsi del parere di esperti. Per quanto è stato possibile accertare, è sicuramente opera di un lupo: ci sono tutti i segni caratteristici». All’inizio dello scorso mese di marzo era corsa voce che un muflone fosse stato trovato azzannato anch’esso alla gola e parzialmente sbranato allo stesso modo del capriolo adesso: accadde vicino al Sasso Preguda. Il lupo, tipicamente, avvicina la preda e la atterra con morsi ai quarti posteriori o ai fianchi, per poi ucciderla mordendola anche alla gola. Il capriolo rinvenuto sopra Trebbia presenta tutte le caratteristiche. Nella frazione, tuttavia (così come già il mese scorso a Preguda) non c’è grande allarme.

«Il lupo - osserva Vassena - si muove perlopiù di notte, quando in Trebbia non va teoricamente in giro nessuno. È di natura schiva. Al momento, inoltre, non c’è particolare paura tra le persone anche perché qui già scendono frequentemente i cinghiali, che fanno disastri e, quanto a pericolosità, non sono da sottovalutare. Dunque, al momento, i più preoccupati per il lupo sono gli allevatori. Questo è il periodo - ricorda Vassena - in cui storicamente le pecore vengono portate al Moregallo, com’è nella tradizione rurale di Valmadrera. Col lupo in giro, rischiano di essere facile preda e, per i proprietari, è evidente il danno economico che può derivarne. In tal caso - aggiunge Vassena - c’è da sperare che il recente inserimento di una parte del territorio di Valmadrera nel Parco Monte Barro possa consentire l’estensione dei risarcimenti o dei contributi già previsti per gli allevatori di Galbiate».

Per ora, comunque, a finire in pasto al lupo sarebbe un capriolo. «Siamo dispiaciuti - dice Vassena - Il lupo, secondo gli ecologisti, contribuisce all’equilibrio dell’ambiente, ma probabilmente dove c’è: invece, qui i caprioli sono già pochissimi e rischiamo lo sterminio, oltre agli eventuali danni all’allevamento; i cinghiali viceversa non vengono presi di mira, e sono in sovrannumero».

L’assessore al Turismo, Raffaella Brioni, dichiara: «Come amministrazione, siamo attenti sia all’ambiente, sia alla sicurezza. La montagna e i sentieri sono un patrimonio dei cittadini di Valmadrera e rinomati tra gli escursionisti, che li frequentano in gran numero. Pertanto, ci stiamo attivando con esperti, tra cui la Polizia provinciale, per monitorare la situazione e avere conferma che si tratti proprio di un lupo. Manteniamo alta l’attenzione. Intanto, è corretto invitare ai cittadini e camminatori alla prudenza, ma senza allarme».

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