Schianto mortale con l’auto in contromano. Assolto dall’accusa di duplice omicidio stradale

Prosciolto un 48enne di Seregno alla guida di un’Audi che si era scontrata con una Dacia, sulla Statale 36 a Dervio. Erano morte madre e figlia

Assolto perché il fatto non costituisce reato. In udienza preliminare e con rito abbreviato il giudice del tribunale di Lecco, Nora Lisa Passoni, ha prosciolto dall’accusa di duplice omicidio stradale l’automobilista 48enne di Seregno che nel tardo pomeriggio del 19 ottobre 2022 si era scontrato con un’auto che viaggiava contromano all’interno della galleria all’altezza di Dervio sulla superstrada 36.

Morte sul colpo Aida Sene, 56 anni, e la figlia Maimouna Lueve Gueye, di 27, origini senegalesi, casa a Garlate. La giovane era alla guida di una Dacia, che improvvisamente, dopo aver accostato in una piazzola, aveva invertito il senso di marcia in superstrada, percorrendo in direzione vietata la corsia di sorpasso. Aveva incrociato alcune vetture che con clacson e fari avevano provato a segnalare l’errore, prima di scontrarsi con l’Audi del brianzolo, trasportato all’ospedale di Gravedona con fratture al bacino e a una gamba. Era rimasto ricoverato un mese. La tragedia e poi la scia giudiziaria.

All’automobilista sopravvissuto sono state contestate una serie di violazioni al codice della strada fra le quali una velocità, che per l’accusa sarebbe stata vicina ai 140 chilometri all’ora. Elemento negato dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Marcello Perillo e Filippo Vergani. A seguito dei rilievi della Polstrada, la Procura ha incaricato la consulente Benedetta Arosio di effettuare una ricostruzione cinematica dell’incidente. Ne è emersa una velocità della Dacia valutata in circa 90 chilometri all’ora in contromano, mentre per l’Audi è stata calcolata una velocità fra i 120 e i 140 chilometri, in un punto in cui il limite è di 90 chilometri orari. Ragioni che hanno spinto la Procura a richiedere l’imputazione per duplice omicidio stradale e in fase di udienza preliminare la condanna a cinque mesi e dieci giorni di carcere.

Nella perizia presentata dal consulente della difesa Riccardo Falco, la velocità della Dacia era stata invece stimata in 100 chilometri all’ora, quella dell’Audi sensibilmente abbassata rispetto a quanto sostenuto dal consulente del pubblico ministero. Ora l’assoluzione.

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