“Malgrate per tutti” lancia Maggi
Traghetterà il dopo-Polano

Malgrate La notizia è ufficiale, escono dunque di scenagli altri papabili: sarà una corsa a due

Malgrate

I giochi sono fatti: anche “Malgrate per tutti” ha scelto: il suo candidato sindaco sarà Aldo Maggi. A lui l’onore e l’onere di scrivere il dopo-Polano. La notizia ha cominciato a circolare ieri mattina negli ambienti, poi confermata nel tardo pomeriggio. Maggi ha già ricoperto in passato il ruolo di assessore - al Bilancio - ed è attualmente il capogruppo di maggioranza. Escono quindi di scena gli altri papabili, che erano stati indicati nel toto sindaco: Sara Cipriano e Angelo Garavelli, in testa. La decisione della maggioranza uscente è di puntare su Maggi, che - al pari di Garavelli e Flavio Polano - appartiene alla squadra da più tempo ovvero da quando, circa quindici anni fa, l’allora leader Gianni Codega la portò alla vittoria.

Maggi e Garavelli sono pressoché i soli rimasti, dopo la decisione irrevocabile di Polano di lasciare la politica al termine dell’attuale mandato; altri compagni di viaggio se ne erano già andati da un pezzo, ognuno altrettanto clamorosamente, ma per ragioni diverse: Ugo Baglivo a fondare una lista avversaria, Carmine “Nuccio” De Lillo anch’egli in aperto disaccordo, Elvio Frisco verso esperienze nello sport paralimpico, Ezio Colombo a propria volta nel volontariato. A tenere ancora alti i colori sarà Maggi, senza più neppure Innocente Vassena, deceduto nei mesi scorsi.

Sarà un duello, probabilmente: l’attuale minoranza, infatti, si è ricompattata non solo al proprio interno, ma addirittura con alcuni degli esponenti della quarta lista che, nel 2019, non riuscì a entrare in consiglio comunale. Pertanto, allo stato attuale, tutta l’area civica orientata al centrodestra si riconosce in Michele Peccati, capogruppo di “Obiettivo persona” in aula e indicato nelle scorse settimane quale prossimo candidato sindaco della lista unitaria “Obiettivo Malgrate Più”.

Il centrosinistra, a stretto giro, converge su Maggi. Il testa a testa pare essere insomma lo scenario più probabile, il prossimo giugno, a meno di colpi di scena da parte specialmente dei partiti, in particolare Fratelli d’Italia.

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