Lutto a Lecco. Scomparso Mario Fumagalli

Aveva 71 anni, era attivissimo all’interno di Ltm-Lecchese turismo manifestazioni. Era stato anche musicante della Filarmonica Giuseppe Verdi

Con Mario Fumagalli, 71 anni, se n’è andato via, l’altra notte, un pezzo di storia del rione di San Giovanni e Laorca, anche se negli ultimi anni viveva con la compagna a Malgrate. Era stato musicante della Filarmonica Giuseppe Verdi che aveva frequentato, come clarinettista (e sassofonista) ma anche come “spalla” dell’allora capobanda Emilio Tavola (anche lui scomparso di recente), per decenni. Progettista di stampi, Mario Fumagalli, che l’11 febbraio scorso aveva compiuto, 71 anni, se n’è andato troppo presto, per il dolore dei fratelli Ranieri e Anna, lasciando la compagna Giusy e il figlio unico Stefano oltre alla moglie Luisa e alla mamma Lina.

Socio attivissimo di Lecchese turismo manifestazioni, amico e volontario di Telethon, era un personaggio poliedrico: appassionato di musica, ma anche volontario indefesso, si intendeva un po’ di tutto. Dal suono, ovvero la fonica, alle riprese, che erano diventate la sua ultima passione. Usava indifferentemente telecamera e drone. E amava raccontare in immagini anche le avventura che viveva con amici e compagna, in moto o in auto. Aveva recentemente collaborato, con il suo drone, con la regista Rai Paola Nessi e la critica dell’arte Anna Caterina Bellati alla realizzazione del film documentario sulle bellezze culturali religiose del nostro territorio “I Segni dell’Arte” la cui prima andrà in scena al cine teatro Aquilone il 6 maggio prossimo. Sempre il primo a darsi da fare per tutti gli eventi che richiedevano impegno organizzativo oltre che “occhio” sull’operato del pubblico, ha sostenuto Carnevaloni, ultimi dell’anno, feste del lago, “Tuba sotto l’albero”, sfilate, processioni e tutto quanto animava il centro di Lecco e i suoi amati quartieri San Giovanni e Laorca.

Personaggio dalla grande umanità, Mario Fumagalli, dagli anni ’90 dello scorso secolo al 2000, è stato sempre accanto ai suoi famigliari, dalla suocera, alla mamma Lina, alla moglie prematuramente scomparsa. Nonostante questo grande sacrificio, si è sempre speso per tutti. «Lo chiamavamo “brontolo” amichevolmente – afferma uno dei soci di Lecchese turismo manifestazioni, Alfredo Polvara - ma era sempre il primo a impegnarsi. Soprattutto se c’era da mettersi in gioco in prima persona».

La camera ardente sarà aperta fino a domani, mercoledì 17, fino alle 14.30, all’Istituto G.B. Mangioni di Lecco. Il funerale sarà celebrato sempre domani, alle 15.30, nella “sua” chiesa, la parrocchiale di San Giovanni tra le cui navate ha suonato decine e decine di volte. Quindi il suo corpo sarà cremato come da sue volontà.

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