Lettera dei parenti della Rsa
«La chiusura è inaccettabile»

Anche le famiglie scendono in campo a difesa della struttura gestita dalle suore

Scendono in campo anche le famiglie delle nonnine ricoverate nella rsa di via Mazzini a Monte Marenzo per cercare di evitare la chiusura della struttura.

In che modo e percorrendo quali strade è ancora troppo presto per dirlo. La volontà dichiarata, tuttavia, è quella di «garantire una certezza negli anni alla struttura che ha ancora tanto da dare».

La lettera che nella giornata di lunedì è stata diffusa in primis a tutti i famigliari degli ospiti e poi, poco per volta, fatta arrivare anche a tantissime famiglie che vivono in zona e che, magari tra qualche tempo potrebbero avere bisogno dei servizi della struttura, spiega che lo scopo è quello di attivarsi affinché si riesca a «trovare una soluzione ad una scelta della rsa che capiamo, fatichiamo a condividere e cercheremo di non subire».

Quando, ormai tre settimane fa, si è saputo che la struttura avrebbe chiuso entro la fine dell’anno, i famigliari degli attuali ospiti hanno subìto «una doccia fredda» perché «i nostri parenti ospitati, e non solo loro, hanno trovato un ambiente a dimensione della persona». Risultato ottenuto grazie a «tempo, dedizione e sacrificio da parte di chi assiste».

Contattata la madre superiora, i parenti degli ospiti hanno così appreso che «il problema è sostanzialmente legato a un fattore di costi e alla mancanza della disponibilità di una nuova leva dei sorelle. Per loro (le suore somasche figlie di San Girolamo Emiliani, ndr.) continuare a gestire la struttura diventa improponibile».

La chiusura di quello che però tutti considerano un «microcosmo» pressoché perfetto non è accettabile senza lottare. Così, ecco che le famiglie hanno deciso di attivarsi per esplorare, per quanto possibile, le varie strade a disposizione. «Visto che la struttura ha affrontato in maniera eccellente situazioni come il Covid e altro, ci chiediamo se sia possibile gestire questo problema cercando risposte e proposte da parte delle istituzioni o anche da altre vie per arrivare al risultato di preservare la struttura?»

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