Il ritorno dei lupi: sono almeno novanta

Galbiate Questo il dato della Regione relativo alla presenza sul territorio lombardo: parte un censimento - Continui gli avvistamenti nel Lecchese, a partire dell’esemplare che, a Galbiate, ha divorato una pecora

Una novantina i lupi presenti in Lombardia, tra questi quello che, nei mesi scorsi, avrebbe sbranato una pecora a Galbiate.

A questa mappatura sfuggono però i lupi in dispersione, cioè quelli che lasciano il branco e che sono capaci di percorrere, spostandosi da un territorio a un altro, fino a mille chilometri. Un branco è in grado di arrivare a controllare un territorio di circa 200 chilometri quadrati.

A Oliveto Lario

Nelle scorse settimane, erano state individuate alcune tracce del passaggio di lupi nella zona alta di Oliveto Lario verso Guello, sopra le frazioni di Vassena e Limonta, nel Triangolo Lariano.

Una segnalazione che è da prendere con le dovute cautele, ma che non è da bocciare a priori, in quanto già a settembre era stata segnalata la presenza di un lupo al Piano del Tivano, non proprio vicino alla località di Guello ma comunque nell’area del Triangolo Lariano, e non va neppure dimenticato che i lupi si muovono molto velocemente e percorrono chilometri e chilometri nei boschi. Secondo il parere degli esperti, comunque, si potrebbero scambiare per lupi esemplari di sciacalli dorati, una specie che si sta diffondendo nel territorio, una via di mezzo tra una volpe e un lupo, con la coda più simile al primo animale.

Vari gli avvistamenti anche a Colico e dintorni.

«L’aumento delle segnalazioni e delle predazioni su tutto il territorio regionale, insieme alle raccolte firme messe in atto dal Comitato per la tutela delle persone e degli animali dai lupi, ormai giunte ad oltre diecimila, attestano con chiarezza che la preoccupazione tra allevatori e cittadini è in crescita - spiega il consigliere regionale Giacomo Zamperini -. È perciò molto importante che Regione Lombardia faccia sentire la sua voce a tutela della biodiversità e a supporto del tessuto economico montano e rurale, che vede tra i suoi pilastri anche l’allevamento, radicato nella nostra terra attraverso antiche consuetudini che non sono certamente conciliabili con la presenza dei grandi predatori carnivori. Se dovessimo perdere i pascoli e gli alpeggi, cancelleremmo secoli di storia, di identità e di tradizioni».

Regole certe

Forse andrebbe «replicato che così come esiste un protocollo per la gestione degli orsi, è altrettanto opportuno che ce ne sia uno anche per i lupi, in modo tale che le regole siano chiare e che non ci sia spazio per ricorsi e contro ricorsi vittime della discrezionalità dei giudici - conclude Zamperini - Ho chiesto ed ottenuto che Ersaf e Regione Lombardia, provvedano ad un nuovo censimento».

Un nuovo censimento per avere il quadro delle presenze aggiornato.

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