Progetto lungolago: il nuovo porticciolo sfratterà il chiosco

Malpensata Il piano prevede l’ampliamento dell’offerta Frigerio ha costruito “da Friz” e gestito la zona per anni: «Nulla di ufficiale, ma sotto sotto qualche verità c’è»

Il nuovo porticciolo sloggia il Chiosco alla Malpensata e i tappeti elastici? Sicuro, anche se non immediato.

Il sindaco Mauro Gattinoni parla di “ipotesi” che per ora non si concretizzerà perché la tempistica del porticciolo non è quella di rifacimento del lungolago e getta acqua sul fuoco: «Il progetto Waterfront, ovvero del nuovo lungolago, non impatta sul parco della Malpensata, sul chiosco e sui tappeti elastici, ma solo sulla passeggiata esterna a esso. Noi andremo a sistemare il porfido sopra le radici delle piante con un lavoro di ridefinizione della balaustra a lago e della passeggiata, evitando di tagliare gli alberi. Ma entro ottobre approveremo la passeggiata e non la zona del chiosco o del parco della Malpensata».

Non sarà il Comune a toccare il parco, ma poco cambia: le attività attualmente presenti, sloggeranno. Ma sarà l’Autorità di Bacino a stabilire quando e come: «Effettivamente non siamo noi, ma l’Autorità di Bacino che sta progettando da anni il porticciolo. Il progetto che abbiamo visionato prevede per quello spazio un ampliamento dell’offerta commerciale: una spiaggia e il noleggio di imbarcazioni. E l’ampliamento del chiosco a ristorante con terrazza. Ma non è il Comune a cui bisogna chiedere. E le tempistiche mi sembrano molto al rallentatore, in questo momento. È chiaro che qualora, i gestori del chiosco e dei tappeti, che sono in concessione demaniale, non comunale, e possono stare lì fino al 2030 circa, potranno partecipare alle gare di tutti i servizi che saranno offerti in quel posto. Compresa, ad esempio, la gestione dei posti barca e molto altro…».

Traslochi

Insomma l’attuale bar, “Il Chiosco da Friz” e i tappeti elastici, presto o tardi dovranno salutare questa zona. Il “presto o tardi” è dovuto all’inizio dei lavori. Ovvero quando (e se) inizieranno, è logico che le due attività si dovranno spostare. Prova ne è che il 18 gennaio scorso il Comune aveva chiuso il parco per permettere all’Autorità di Bacino di fare carotaggi in quella zona.

Pierdomenico Frigerio, storico commerciante lecchese, già presidente della Fipe, ha costruito il “Chiosco da Friz”, già da più di trent’anni. Ha portato lì a sue spese tutti i sottoservizi, fogna compresa. Prima di costruire uno dei più bei chioschi di Lecco. Più i 250 metri di competenza di parco che gli sono stati concessi a patto che tagli l’erba, si occupi delle panchine, e, anche se non scritto, effettui la pulizia del parco stesso. Frigerio ha sempre tenuto il parchetto della Malpensata come un bijoux. E fra qualche tempo, quando non lo sa nessuno, dovrà sloggiare. Anche se la concessione è ancora lunga. Più di una decina d’anni.

Nessuna comunicazione

E Frigerio, pur ammettendo di non aver ricevuto nessuna comunicazione, spiega: «Di ufficiale non ho nulla. Ma, c’è sicuramente qualche verità. Per me metteranno all’asta i servizi del porticciolo e li venderanno al miglior offerente. Sarà una cosa economicamente molto impegnativa per chi vorrà gestire le strutture interne al parco. Ci diranno cosa vogliono fare lì, se ci sarà ancora un parco da mantenere, e poi faranno fare un’offerta sulla gestione del ristorante o posto ristoro che nascerà da queste parti». E sui carotaggi fatti mesi fa, Frigerio, da memoria storica, spiega che lì sotto potrebbero esserci gli stessi problemi riscontrati nella parte esterna del Bione. «Il lago arrivava a filo della ringhiera. Arlenico, Caleotto e altre acciaierie hanno mandato lì i materiali di discarica, soprattutto edilizi. Poi hanno ricoperto tutto di terra e di piante. Ma se scavi per fare le fondazioni di quello che potrebbe essere un nuovo ristorante, siamo sicuri che troveremo tutto a posto? La bonifica credo che sarà obbligata».

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