Lecco. Lavoratori extra Ue
Pochi giorni al “click day”

Decreto flussi: domande delle aziende dal 27 gennaio, Guzzi, Cisl: «Posti insufficienti nell’edilizia e nei campi», Riva, Confindustria: «Andiamo nella giusta direzione»

Al “click day” manca ormai una manciata di giorni: il 27 gennaio anche le aziende lecchesi potranno presentare la loro domanda per l’assunzione di una quota dei circa 70mila cittadini extracomunitari che potranno lavorare in Italia grazie al Decreto flussi.

Con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dello scorso 17 gennaio dell’atteso decreto del presidente del Consiglio Mario Draghi sulla programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori non comunitari sul territorio dello Stato, è divenuta definitiva l’autorizzazione per l’ingresso regolare di 69.700 cittadini extracomunitari per quest’anno.

Il decreto risponde, anche se solo parzialmente, alla forte richiesta di personale da parte delle aziende italiane che da anni si scontrano con la difficoltà di reperire personale, più o meno specializzato, oltre che da qualche mese con la mancanza delle materie prime e il caro energia.

Le quote di ingresso numericamente più rilevanti sono le 20mila riservate all’ingresso di lavoratori subordinati non stagionali provenienti dai Paesi con cui l’Italia ha sottoscritto, o sta per sottoscrivere, accordi di cooperazione in materia migratoria, da impiegare in specifici settori: quello dell’autotrasporto merci per conto di terzi, dell’edilizia e del settore turistico-alberghiero. Per gli stessi Paesi sono previste ulteriori 42mila quote dedicate ai lavoratori stagionali nel comparto agricolo e turistico-alberghiero e nei settori sensibili all’incremento del carico di lavoro in determinati periodi dell’anno. Presenti anche 500 quote di ingresso riservate al lavoro autonomo e dedicate agli imprenditori extra comunitari che intendono attuare piani di investimento sul territorio italiano e creare nuovi posti di lavoro e ai cittadini stranieri che intendono costituire start-up innovative. Sono invece settemila le quote riservate alla conversione dei permessi di soggiorno di cittadini extra comunitari già presenti sul territorio e titolari di permessi legati al lavoro stagionale, ai percorsi di studio, tirocinio o formazione oppure titolari di permessi di soggiorno rilasciati da altri Stati dell’Unione Europea.

«I numeri – ha evidenziato Michela Guzzi, dell’Ufficio stranieri della Cisl Mbl - sono però ancora insufficienti per rispondere in modo incisivo alla crescente richiesta da parte delle aziende edili e agricole, oltre che delle famiglie alla ricerca di una badante che accudisca i loro anziani, e certo non basteranno a determinare una significativa riduzione degli ingressi illegali in Italia e del conseguente lavoro nero».

Per Lorenzo Riva, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, è comunque un provvedimento positivo, stanti le croniche difficoltà che le aziende dei nostri territorio incontrano ogni volta che cercano risorse da inserire in organico, con pesanti conseguenze anche in relazione alla possibilità di sviluppo e, in questa specifica fase, di restare agganciati alla ripresa.

«In un momento in cui, come sappiamo, è forte la domanda di personale da parte delle imprese, data dal contesto congiunturale e dal rilancio delle attività produttive - si è limitato a commentare il presidente degli industriali delle due province -, il Decreto va nella direzione di una risposta alla richiesta di risorse».

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