L’anziana moglie
è sfinita dal dolore
Lui la soffoca

La tragedia Umberto Antonello, 86 anni, ex ferroviere ha strangolato la consorte, e poi ha chiamato il figlio

Erano le tre e mezza della notte fra domenica e lunedì quando Umberto Antonello, 86 anni, ex ferroviere ha strangolato la moglie Antonia Vacchelli, stessa età, per poi chiamare il figlio e avvisarlo.

Ai carabinieri, intervenuti subito dopo nell’abitazione di famiglia in via dell’Eremo 26, al quarto piano di un complesso condominiale, abitato da una quindicina di famiglie, a due passi dal centro civico Pertini e dalle case Aler di Germanedo, l’anziano avrebbe raccontato di non essere più stato in grado di sopportare il peso della malattia della moglie. La donna, originaria di Cappella de’ Picenardi, provincia di Cremona, trasferita fin da giovane nella nostra provincia, ancora ragazzina a Oliveto Lario e poi qualche anno più tardi a Lecco, aveva lavorato come operaia in città e da quarant’anni viveva con il marito nell’appartamento in via Eremo, scala H.

I dolori alle ossa

Da qualche tempo, però, soffriva di forti dolori alle ossa. Dolori che spesso le rendevano difficile anche alzarsi ed essere autonoma, tanto che recentemente era stata anche al pronto soccorso e aveva costantemente bisogno dell’aiuto del marito. Una situazione che con il passare del tempo si stava aggravando. Era diventata sempre più pesante, nonostante l’aiuto dell’unico figlio della coppia, che vive nelle vicinanze, e delle due nipoti, ormai adulte, con la maggiore recentemente trasferitasi in Spagna.

Così Umberto Antonello, nato a Rimini, a Lecco fin dagli Anni Sessanta per fare il macchinista ferroviere, non ce l’ha più fatta.

Quando i carabinieri, allertati dal figlio, sono giunti nell’appartamento della coppia - sposata dal 1964 e vissuta in quel palazzo fin dalla sua costruzione, oltre 40 anni fa - hanno trovato la donna riversa sul letto, esanime, il marito ha spiegato di avere stretto le mani attorno al collo, soffocandola. È arrivato subito anche il medico legale, che non ha potuto far altro che costatare il decesso.

Da una prima ricostruzione sembra che nella notte la donna si fosse svegliata a causa dei dolori e abbia chiesto al marito di accompagnarla al bagno. Tornati in camera, sarebbe avvenuto l’omicidio, con il corpo della donna poi ricomposto nel letto. Ancora da capire se sia trattato di un raptus o di una decisione maturata nel tempo.

Lo zerbino con due cuori

Oltre ai militari, è giunto in via dell’Eremo anche il pubblico ministero di turno, Pasquale Gaspare Esposito, che ha disposto l’autopsia sul corpo della donna, mentre il marito è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario e si trova attualmente nel carcere di Pescarenico. L’appartamento è stato posto sotto sequestro, con i sigilli applicati alla porta di ingresso, in attesa degli esiti dei rilievi effettuati dalla Scientifica. Nella tarda mattinata, è giunta in via dell’Eremo la nipote che ancora vive a Lecco. Accompagnata dai carabinieri ha potuto recuperare alcuni oggetti dall’abitazione.

Intanto, davanti all’uscio dell’appartamento della coppia, ieri mattina, rimaneva ancora lo zerbino personalizzato con il nome dei due padroni di casa e un cuore disegnato, testimonianza dei giorni felici trascorsi insieme.

La notizia, che si è rapidamente diffusa nel quartiere, ha lasciato tutti senza parole. Umberto Antonello è descritto come un uomo buono e gentile, molto premuroso nei confronti della moglie e della sua famiglia.

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