«Il nuovo anno parte già nel caos»

Istruzione L’accusa dei sindacati: «Dodici presidi reggenti, troppi insegnanti e personale ancora da nominare». Mancano i docenti di sostegno, alle superiori si fatica a coprire le cattedre di matematica, inglese e informatica

Il nuovo anno scolastico parte nel caos, con molti docenti, personale di segreteria e bidelli ancora da nominare.

Le uniche notizie positive riguardano i provvedimenti legati al Covid: niente mascherina, finalmente, e niente didattica a distanza.

Sul fronte del risparmio energetico, è ormai tramontata anche l’ipotesi di accorciare l’orario in presenza e di destinare un giorno alla didattica a distanza per contenere i costi.

Le prime riunioni

Ieri mattina sono iniziate le prime riunioni per la programmazione ed organizzazione, ma in molte scuole, come denuncia Giuseppe “Pino” Pellegrino della Uil scuola, «è stato complicato riuscire a partire: ci sono dodici presidi reggenti su quarantun istituzioni scolastiche, e chiaramente non possono essere in una scuola e contemporaneamente in un’altra. Inoltre abbiamo anche dirigenti del Lecchese che hanno avuto la reggenza in una scuola fuori provincia. Da anni seguo la scuola e mai come in questo momento siamo stati nel caos: ad oggi non sono ancora state fatte le nomine, tanto che i dirigenti per le scuole materne possono già procedere con una nomina d’urgenza per insegnanti e personale».

Sul fronte Ata al momento sono stati nominati una cinquantina tra bidelli, addetti alle segreterie e tecnici di laboratorio «ma ne mancano ancora centoventi - rimarca Pellegrino - e non sono stati ancora nominati i docenti. Per non parlare del sostegno, dove sarà difficile trovare insegnanti abilitati».

Inizio d’anno scolastico bocciato anche da Michela Magni della Cgil scuola. «Siamo molto in ritardo sulle nomine e sull’organizzazione - osserva - al primo settembre siamo ancora senza docenti, e ci sono dodici scuole con il preside reggente. La situazione rischia di trascinarsi e così le lezioni partiranno con supplenti ancora da nominare. Non abbiamo neppure la data di inizio delle nomine».

A lei fa eco Mario Rampello della Cisl scuola: «Il ministro Patrizio Bianchi aveva detto che per il primo settembre sarebbe stato tutto pronto, ma non è stato così. È grave che non ci siano ancora le nomine, ed è grave che ci siano dodici scuole con il preside supplente. Abbiamo sempre ribadito che le nomine vanno fatte a luglio o ad agosto e che non bisogna attendere gli ultimi giorni».

La situazione

Si parla di un centinaio di docenti che entreranno in servizio con contratto a tempo indeterminato e che andranno a sostituire i pensionati; altri centocinquanta avranno la supplenza su tutto l’anno scolastico e i restanti verranno invece nominati dai dirigenti secondo le messe a disposizione, o le graduatorie interne che però in molti casi sono parecchio ridotte.

Pochi i posti alle materne considerato che in provincia di Lecco sono perlopiù paritarie, varie invece le cattedre libere alle elementari e alle medie.

Alle superiori, infine, mancano docenti di inglese, matematica, informatica e materie tecniche di indirizzo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA