Casa della Carità, da oggi si parte

Lecco Apre la struttura destinata a chi non ha un tetto, dove opereranno oltre cento volontari. Trenta posti letto che possono aumentare, una mensa e presto anche un emporio per la spesa solidale

Un regalo di fine anno. O di Natale. Per tutta la città. È la nuova Casa della Carità di via San Nicolò 6. Il cuore della città da oggi batte ancora più forte. Di solidarietà. Artefice della trasformazione di quello che fu il centro Paolo VI inaugurato dal cardinale Carlo Maria Martini negli anni ’80 dello scorso secolo è la Caritas Ambrosiana. Un immobile di tre piani completamente dedicato agli “ultimi”, a chi è in difficoltà, a chi non ce la fa a mandare avanti la famiglia, a chi vive per strada, a chi, in una frase in puro stile Caritas, va “accompagnato verso l’indipendenza”.

Una notizia bellissima e inattesa, anche perché la “Casa della Carità” era pronta e in attesa di aprire da mesi, ma aspettava il completamento dell’iter burocratico.

Era finita, praticamente dalla scorsa estate: «Non abbiamo ufficializzato nulla – spiega Gualzetti - perché prima vogliamo partire. Arriverà poi l’arcivescovo Mario Delpini per l’inaugurazione ufficiale. D’altronde questa è una delle nuove case della Carità che stiamo aprendo in Diocesi. Dopo quella di Milano ci sono state quelle di Gallarate, Saronno e Seregno. Il modello è la struttura polivalente che ottimizza i servizi e mette a sistema i centri sparsi nel territorio. Anche per formare e far agire i volontari vecchi e nuovi. Ci sono più di cento volontari già coinvolti nel territorio». Aver ristrutturato questo immobile di tre piani, è costato milioni. «Due milioni per la struttura e per impiantistica e arredi un altro milione. Ma come Diocesi non ci sono stati tentennamenti – spiega con fare risoluto Luciano Gualzetti - . È un regalo che facciamo alla città di Lecco che ora dovrà curarla e mantenerla. All’avviamento della struttura ci penserà Caritas Ambrosiana. Poi si vedrà».

La struttura è composta da un dormitorio con trenta posti letto che possono essere aumentati; e con spazi per gruppi per 25 posti (scout, gruppi di giovani che fanno volontariato, associazioni). La mensa potrà avere 80 posti a regime, ma per ora si serviranno intorno ai 25-30 pasti al giorno.

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