«La nostra amicizia vacilla solo sul derby»

Olginate Applausi al Jolly di Olginate per lo spettacolo di Ale e Franz

Franz tifa Inter; Ale è un milanista sfegatato. Il primo ama la montagna e da anni Barzio è il suo “buen retiro”. L’altro preferisce il mare e si rifugia in Puglia appena può.

Diversi, ma amici. Tanto amici. Nella vita come sulle scene: che siano quelle dei teatri come quelle della televisione.

Ale e Franz, ovvero Alessandro Besentini e Francesco Villa, mietono successi da quasi trent’anni: dai primi lavori a “Mai dire Goal”, “Zelig”, “Che tempo che fa”, sino ai film, al doppiaggio e al teatro (tantissimo).

Martedì hanno infiammato il cineteatro “Jolly” di Olginate che da ottobre fremeva di vederli dal vivo: lo dimostra il sold out dei biglietti disponibili, già poche settimane dopo l’apertura della vendita, con mesi d’anticipo sulla data in cartellone.

E l’attesa non è stata delusa. Per oltre due ore il pubblico ha riso e applaudito lo spettacolo “Comincium”. Una piccola tragedia famigliare ricca di colpi di scena e di personaggi un po’ strani, ma che potrebbero benissimo essere reali.

Negli spettacoli, il pubblico percepisce la vostra amicizia. Litigate mai?

Franz: Sì, ma solo per il derby. Io tifo Inter

Ale: Io Milan.

Quindi andate quasi sempre d’accordo. Eppure sulla scena rappresentate sempre personaggi diametralmente opposti: quello nervoso e quello calmo, quello ingenuo e quello più cinico. Qual è la verità: siete diversi o simili?

Ale: Per fortuna andiamo d’accordo e ci troviamo su tutto. Diciamo che ci piace giocare su questo, esasperiamo una parte dei nostri caratteri perché sulla scena il conflitto funziona.

Vediamo un po’ i vostri gusti. Mare o montagna?

Ale: Mare

Franz: Montagna.

Pizza o sushi?

Entrambi: Pizza!

Teatro o cinema?

Entrambi: Tutti e due.

Social sì o social no?

Ale: Io per niente, ma solo perché sono negato con la tecnologia. Franz tra i due è sicuramente il più social. Devo dire però che durante il lockdown ho imparato molto. Ad esempio, a lavorare a distanza. In quel periodo abbiamo scritto tanto. Lo spettacolo che stiamo portando in tournée, una tournée iniziata a ottobre e che finirà questo mese, è nato in parte in quel periodo di stop obbligato ed è un po’ il nostro modo di ritornare davanti al pubblico. Di ricominciare, insomma...

Ultimamente vanno per la maggiore programmi legati all’improvvisazione. Anni fa avevate lanciato già qualcosa del genere, con “Buona la prima” fa su ItaliaUno. È un mondo che ancora vi intriga?

Ale: Direi di sì, anche se non sono un fruitore. Però è vero che i social sono uno strumento che sta facendo emergere volti nuovi.

Franz: Possiamo dire in anteprima che tra pochi giorni registreremo un format televisivo per Amazon. Un progetto che abbiamo inventato noi, legato proprio all’improvvisazione, con ospiti. La nostra esperienza con “Buona la prima” ci ha portato a dare vita a questo gioco di improvvisazione coinvolgendo vari personaggi e amici.

Potete anticiparci ancora qualcosa?

Ale: Gli ospiti sono ancora segreti, ma andrà in onda a maggio.

L’improvvisazione può essere rischiosa: tra politicamente corretto e cultura del boicottaggio, si rischia di incappare in qualche guaio.

Ale: Con questa storia del politicamente corretto stiamo toccando livelli di esagerazione assurda. Basta il buonsenso: ci sono argomenti delicati come malattie su cui non è il caso di fare battute. Anche questa pratica di cancellare parole dai libri. È in queste azione che sta il pregiudizio secondo me.

Il “Jolly” non è grande come le strutture milanesi o della capitale. Ma con grande sforzi cerca di proporre intrattenimento di qualità. Che cosa ne pensate di queste piccole realtà?

Franz: Queste strutture hanno la capacità di tenere vivo il teatro e le comunità. Lo vediamo continuamente, girando per l’Italia: da nord a sud le parrocchie rispondono alle esigenze del territorio anche con queste proposte. Ed è molto bello.

Dove andate per cercare calma e pace? Franz, lei sempre a Barzio?

Franz: Sì ho tanti amici e mi piace la valle. Mi piace lo stile di vita, il ritmo così diverso dalla grande città. E mi piace che trovo gente che mi parla di tutto e di più, ma sanno che non voglio sentire parlare di teatro, televisione. Per il resto partecipo alla vita del territorio, mi interesso.

Ale: Il mio rifugio invece è al mare, in Puglia. E anche io, quando arrivo lì, spengo tutto.

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