Dario Fo, l’ultimo “giullare” del popolo. Bormio onora il più classico dei Nobel

L’evento Venerdì in Sala congressi racconto tra letture e immagini dell'opera del drammaturgo. Conducono Valcepina e De Monticelli: «Opera straripante che restituisce dignità agli oppressi »

È dedicato a “Dario Fo, giullare del popolo”, il racconto tra letture e immagini ideato e condotto da Guido De Monticelli e Lucia Valcepina, con il coordinamento di Leo Schena, che si terrà a Bormio venerdì 29 dicembre alle 17 nella Sala congressi Bormio Terme di via Stelvio 14, nono incontro di un ciclo incentrato sui Premi Nobel per la letteratura.

Drammi attuali e insieme antichi

«Il teatro di Dario Fo è stato premiato “perché, seguendo la tra- dizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo dignità agli oppressi” - sottolineano gli ideatori – L’opera drammaturgica di Fo, poliedrica figura di autore, attore, regista e scenografo, è straripante: si considera l’erede dell’antica commedia dell’arte ed elegge a suo maestro il Ruzante.

La serpeggiante nota di satira sociale dei suoi predecessori viene trasformata, paradigmaticamente, in sferzante critica dei potenti. Nei panni del giullare del popolo, dà vita in Italia a un teatro popolare politico capace di coinvolgere le masse. Radicato è in Dario Fo e in Franca Rame, sua compagna di vita e d’arte, il convincimento che l’arte non abbia a limitarsi alla denuncia sociale ma a suggerirne i rimedi. Il loro teatro rappresenta infatti una delle più originali esperienze drammaturgiche del secolo scorso: un classico della drammaturgia contemporanea e come tale studiato ovunque in ambito accademico.

Il conferimento del Nobel (nel suo discorso Dario Fo riconosce a Franca Rame il ruolo di coautrice) suggella la conquistata classicità che, secondo alcuni critici, è la fonte che garantisce l’attualità dei loro drammi».

Non che questo importantissimo riconoscimento a livello internazionale non solo all’artista, ma anche a un genere, la satira, oggi troppo spesso confuso con la comicità e, quindi, riduttivamente considerato minore, non abbia destato polemiche anche accese nel 1997.

Chiacchiere tutte italiane, peraltro, ignorando che tanti testi firmati Fo – Rame – tra i più popolari “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe”, “Settimo: ruba un po’ meno”, l’immortale “Mistero buffo”, “Morte accidentale di un anarchico” e il più recente “Johan Padan a la descoverta de le Americhe” - sono rappresentati con successo in tutto il mondo, alcuni da più di mezzo secolo. Monticelli è attore e regista di prosa e di lirica, si è dedicato anche all’insegnamento teorico e pratico.

Valcepina è scrittrice e performer e collabora con numerose case editrici e realtà artistiche. Si occupa inoltre di alcune rubriche per gli inserti culturali di questo quotidiano. Schena, infine, originario proprio di Bormio, già ordinario di linguistica francese, ha diretto scientificamente il Centro linguistico dell’Università Bocconi occupandosi di linguaggi a fini speciali. L’evento, a ingresso libero, è sostenuto dalla Banca Popolare di Sondrio e dall’Assessorato alla cultura del Comune di Bormio. Per info, scrivere a [email protected], tel. 0342/52.84.67 oppure 0342/52.84.77.

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