Chiasso, il Festival jazz
cancella il confine

L’edizione numero 22, presentata ieri, avrà un prologo il 2 marzo al Sociale con la “Lunga notte” - Tre serate da giovedì 14 a sabato 16 marzo al Cinema Teatro: artista “in residence” il pianista Usa Fred Hersch

È l’unico evento che riesce, di fatto, a unire Como e Chiasso, Italia e Svizzera, nel nome della musica. Giunge alla 22ª edizione il Festival di cultura e musica jazz, presentato ieri al Cinema Teatro dal direttore della struttura elvetica Armando Calvia, Paolo Keller di Rsi e Gianni Dolci, vicepresidente del Como Lake Jazz Club.

È proprio grazie alla collaborazione con questo rinato sodalizio di appassionati lariani e con il Teatro Sociale se questa manifestazione di respiro internazionale ha un prologo comasco, il 2 marzo: la seconda “Lunga notte jazz” del Sociale quest’anno vedrà protagonista, dopo Enrico Rava, un altro grande della tromba, Fabrizio Bosso, che incrocerà il suo strumento con la Como Jazz Orchestra.

A Chiasso il festival si snoderà nell’arco di tre serate, da giovedì 14 a sabato 16 marzo al Cinema Teatro di via Dante 3B.

Anche in questa edizione, che ha per titolo “Segni di jazz”, è stato invitato un “artista in residence” che si esibirà più volte in diverse soluzioni. È il pianista statunitense Fred Hersch, che aprirà la manifestazione esibendosi in solitudine, venerdì suonerà in duo con il collega Gwilym Simcock e sabato chiuderà in trio con Drew Gress al contrabbasso e Joey Baron alla batteria.

La prima serata sarà caratterizzata anche dalla straordinaria vocalità di Camille Bertault, balzata improvvisamente all’attenzione del pubblico grazie a un video fatto in casa dove, con incredibile maestria, interpretava il funambolico solo di John Coltrane su “Giant steps” usando le sue duttilissime corde vocali. Sarà accompagnata da Fady Farah al piano, Christophe Minck al contrabbasso e Pierre Demande alla batteria.

Il venerdì si inchinerà all’arte di Trilok Gurtu. È considerato, a ragione, uno dei più grandi e influenti percussionisti del mondo, ha suonato con alcuni dei più importanti musicisti spaziando dal jazz all’avanguardia, dal progressive degli Aktuala, la band nostrana che lo ha fatto conoscere in Italia negli anni Settanta, ai leggendari Oregon, che proprio grazie ai suoi ritmi hanno speziato una fusion perfetta. Si esibirà da solo, spaziando in mondo di percussioni. Gioca in casa il Septeto Internacional, formato dal pianista e compositore friburghese Michael Fleiner per proporre la sua personale via alla musica afro-caraibica unendo musicisti da Cuba, Brasile, Spagna e, naturalmente, Svizzera per un sound multietnico tutto da scoprire.

Dici Incognito e, quindi, dici acid jazz anche se siamo d’accordo con Keller che questa sigla è più uno spunto di marketing. La band inglese attiva da più di trent’anni e sempre saldamente guidata dal talentuoso Jean-Paul “Bluey” Maunick e presenterà - sabato 16 - tutti i suoi classici oltre ai brani del recente “In search of better days”, ennesimo album di una fortunata carriera. Oggi il gruppo è praticamente una big band con dieci musicisti e sette voci tra cui spiccano Maysa Leak, Tony Momrelle e Imaani. In repertorio, oltre ai brani del nuovo disco, anche tutti classici: impossibile non citare “Always there” e “Don’t you worry ‘bout a thing”, in assoluto i due brani più celebri. Tutte le serate si concluderanno nel foyer con “Jazzafterjazz”, con la musica proposta da DJ Souljazz e, alla fine di tutto, i due Flanard. Sarà possibile approfittare anche del jazz restaurant prima dei concerti. I biglietti per l’anteprima comasca costano 25 euro sono in prevendita direttamente alle casse del Teatro Sociale in piazza Verdi 1. I biglietti per ogni serata del festival a Chiasso costano 30 euro (ridotti a 25 per i tesserati del Como Lake Jazz Club). Ingresso al solo Jazzafterjazz a 10 euro. Tessera per tre giorni a 60 euro, per due giorni a 45 euro. Infoline +41(0)581224272; [email protected] e Centro Culturale Chiasso

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