Mensa, aumenta il buono pasto a scuola. Comuni e famiglie si dividono il rincaro

CostiCinquanta centesimi in più per gli studenti che frequentano gli istituti del comprensivo. In questi giorni le giunte hanno scelto se farsi carico dell’adeguamento come Carenno oppure no

Si fermerà con tutta probabilità a 50 centesimi l’aumento del costo del buono pasto per gli studenti che frequentano le scuole del comprensivo di Calolziocorte. Il paventato aumento del 20% sul costo attuale, che avrebbe fatto schizzare il buono pasto a quota 5,70, per quest’anno non ci sarà. È improbabile che possa essere richiesto per la seconda parte dell’attuale anno scolastico.

L’accordo con Ladisa

Qualche giorno fa, la Ladisa, società che gestisce il servizio di fornitura dei pasti, ha accettato l’accordo proposto, per conto di tutti, dal Comune capo-convenzione di Calolziocorte.

«La società - spiega Luca Pigazzini, sindaco di Carenno - ha detto sì all’ufficializzazione dell’aumento Istat dell’8% sul costo del buono pasto a partire dal mese di settembre 2022».

Per quello che riguarda la restante parte di richiesta di adeguamento, come precisato dal sindaco Marco Ghezzi, primo cittadino di Calolziocorte, la Ladisa «si è impegnata a presentarci documenti che dimostrino che ha avuto i rincari di cui parla. Nel momento in cui questi giustificativi arriveranno, li discuteremo e valuteremo».

Ad oggi, tali documenti non ci sono e nulla fa supporre che verranno prodotti a breve.

Se ne riparlerà, forse, con l’inizio del prossimo anno. Se tuttavia le cose andranno così, prima di arrivare a un accordo, passerà del tempo. Sono serviti un paio di mesi per giungere all’accordo di adeguamento del costo dei buoni pasto all’aumento Istat, che pure era dovuto per legge. Facile quindi prevede che, semmai tale richiesta arriverà, e verrà supportata da adeguata documentazione, quand’anche dovesse essere accettata dai sindaci, occorrerà attendere il prossimo settembre e l’inizio del nuovo anno scolastico per l’applicazione sui costi a carico delle famiglie.

Le diverse delibere

Per questo motivo, negli ultimi giorni, le diverse giunte hanno provveduto ad approvare una delibera per accollarsi, chi in parte chi in toto, l’aumento determinato dall’adeguamento Istat, calcolato attorno all’8%.

Solo il Comune di Carenno, forse anche in considerazione del limitato numero di utenti, ha stabilito di farsi carico per interno del rincaro, anche se solo per l’attuale anno scolastico. L’ultima delibera dell’esecutivo del sindaco Luca Pigazzini ha infatti stabilito che l’aumento resterà a carico dell’amministrazione comunale.

Scelte diverse sono state fatte dalle altre amministrazioni. Già da tempo, il Comune di Calolziocorte aveva preannunciato di volere coprire i costi dell’aumento solo fino a dicembre. Con la ripresa delle lezioni scolastiche a gennaio, invece, l’adeguamento andrà a modificare l’importo del buono pasto pagato dalle famiglie in base alle fasce Isee.

Identica scelta hanno assunto anche i vicini Comuni di Monte Marenzo, Erve e Torre de Busi.

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