«Impegnato nel sociale

e sempre disponibile»

Fabrizio Alborghetti, arrestato per il tentato omicidio della madre, è conosciuto come un tipo cordiale. Era stato anche presidente della cooperativa “Don Bosco” di Calolziocorte nota per i suoi progetti di solidarietà

Un uomo perbene, un grande lavoratore, cordiale e disponibile. Il quadro che i conoscenti di Fabrizio Alborghetti danno, stride in modo violento con l’immagine di un uomo che cerca di uccidere la madre soffocandola nel sonno.

In tanti, non soltanto a Garlate, conoscono molto bene il 51enne, che nella sua vita ha spesso ricoperto, a livello lavorativo, posti di responsabilità. Fino a una decina di anni fa, infatti, prima di iniziare a lavorare come impiegato contabile, era il presidente della Cooperativa Don Bosco di Calolziocorte.

Si tratta di una realtà, fondata nel 1995, con cui un gruppo di persone ha voluto promuovere un progetto di solidarietà offrendo occasioni lavorative ai soggetti più deboli, con problemi di disagio di vario genere.

Nella mission della onlus, Alborghetti si rispecchiava totalmente, al punto da arrivare a decidere, insieme ai membri del consiglio di amministrazione della coop, l’acquisizione di un pezzo pregiato dell’economia ricettiva calolziese: il ristorante “Lavello”.

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