I disservizi delle Poste non finiscono mai

Proteste a Civate: «I pacchi non arrivano»

Si allunga l’elenco delle segnalazioni di cittadini che lamentano la mancata consegna. La direzione preannuncia verifiche ma anticipa che non vi sono anomalie.

I disservizi delle Poste non finiscono mai Proteste a Civate: «I pacchi non arrivano»

Il postino non suona mai due volte: anzi, a Civate – secondo numerose lamentele – non suona proprio. Le proteste provengono soprattutto dai cittadini che fanno acquisti online, una modalità sempre più diffusa e che muove una fetta crescente di mercato; i destinatari dei pacchi, però, sono perlopiù tutt’altro che incentivati a stare al passo coi tempi e comprare dai siti Internet, viste le disavventure frequenti. Il coro dei civatesi scontenti è unanime su alcuni disservizi, che risultano particolarmente diffusi: uno è senz’altro quello di «mettere l’avviso nella casella della posta, anziché suonare per effettuare la consegna»; l’altro è «lasciare il pacco sul muretto, alla mercé di chiunque passi e lo potrebbe, perciò, tranquillamente prendere e portare via».

Le segnalazioni, con immancabile eco sui social media, sono numerose: in tutti i casi, i destinatari degli acquisti assicurano che si trovavano «in casa per tutta la mattina», quando il portalettere ha lasciato l’avviso nella cassetta o il plico sulle recinzioni, «senza neppure suonare il campanello». Da parte di Poste italiane, l’Ufficio stampa – interpellato sulle proteste – assicura che «sono state avviate delle verifiche e dei monitoraggi puntuali sui presunti disservizi nella consegna delle raccomandate e dei pacchi. Da una prima analisi, risultano però rispettate tutte le procedure di consegna degli oggetti a firma (raccomandate e pacchi) che prevedono il rilascio dell’avviso di giacenza dopo aver verificato l’assenza del destinatario».

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