Nobel/ Domani la letteratura, ridda di ipotesi

Nobel/ Domani la letteratura, ridda di ipotesi Da Philip Roth a Vargas Llosa al siriano Adonis al sudcoreano Ko

Roma, 7 ott. (Ap) - Si assegna domani il premio Nobel per laLetteratura. Nella ridda di ipotesi e controipotesi checontinuano a moltiplicarsi, i nomi in pole position sono glistessi di sempre ma l'accademia di Stoccolma ha più volteribaltato le previsioni e deluso le attese (come l'anno scorsocol premio a sorpresa al francese Le Cleziò) e tutte le strade restano aperte.A sentire critici e appassionati, il Nobel per la letteratura 2009 dovrebbe toccare finalmente a uno dei grandi della letteratura statunitense, da Philip Roth - in predicato ormai da oltre 15 anni - al principe dei postmoderni, Don de Lillo, al rude Cormac McCarthy o persino all'enigmatico Bob Dylan o al re degli invisibili, Thomas Pynchon (del resto, dicono le statistiche, gli Usa non vedono il Nobel dal '93, quando si affermò l'autrice di "Amatissima", Toni Morrison).E' un'ipotesi seria (e in questo caso, dovrebbe spuntarla Roth, a occhio e croce) che però ha un grosso inconveniente sul suo cammino. La tradizionale resistenza degli accademici di Svezia, che per bocca dell'allora segretario permanente dell'Accademia svedese Horace Engdahl, accusarono esplicitamente l'anno scorso gli autori statunitensi di avere uno sguardo un po' troppo "provinciale", troppo miope, almeno rispetto ai loro colleghi del vecchio mondo ("l'Europa è ancora la culla mondiale della letteratura"). Le cose però sono cambiate, Engdhal non è più al suo posto e il nuovo segretario, Peter Englund, è ancora un'incognita per gli addetti ai lavori.Agli europei, in ogni caso, il Nobel è andato lo scorso anno, col ben poco noto Jean-Marie le Cleziò e allora potrebbe riprendere quota un'antica ipotesi: un autore americano ma non yankee; uno scrittore del nuovo mondo che usi un'antica e venerabile lingua europea. In altri termini, un autore latino-americano e tra questi, il più europeo di tutti (e anche il più noto) è Vargas Llosa.Contro l'autore di "Conversazione della cattedrale" e "Memorie dalla ragazza cattiva" potrebbe giocare però un insidioso fattore di carattere politico. Con le sue prese di posizione a favore della guerra in Afghanistan e in Iraq, con le sue critiche al 'caudillismo' dei più noti leader della sinistra sudamericana come Chavez o Morales, Llosa si è fatto parecchi nemici e il comitato del Nobel potrebbe anche decidere di non sbilanciarsi. In alternativa, il premio potrebbe andare all'israeliano Amos Oz, da tempo nella ristretta rosa degli aspiranti a premio.E gli italiani? Il nome più gettonato (anche questo da anni) è quello di Claudio Magris, ma la stampa svedese, l'anno scorso, aveva fatto anche i nomi di Antonio Tabucchi e Alberto Bevilacqua.Altre ipotesi possibili, l'olandese Cees Noteboom, l'algerina Assia Djeabar, l'altro israeliano David Grossman, il giapponese Haruki Murakami, la canadese Alice Munro.Infine un ultimo possibile scenario potrebbe essere quello che vede il premio assegnato non a un romanziere ma a un poeta. Da 13 anni, notano a Stoccolma, il Nobel non va a un autore di versi (l'ultima fu la polacca Wislawa Szymborska) e allora i nomi che circolano con maggior insistenza sono quelli del siriano Adonis e del sudcoreano Ko.

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