Lodo Alfano/Napolitano reagisce a Berlusconi:Sto con Costituzione

Lodo Alfano/Napolitano reagisce a Berlusconi:Sto con Costituzione Irritazione al Colle per lo strappo del Premier

Roma, 7 ott. (Apcom) - A sera, nella concitata giornata che vede la Consulta bocciare il lodo Alfano, lo scontro tra Quirinale e premier è oramai conclamato. Durissimo. Tanto che il Colle, dopo aver fatto trapelare il "rispetto" con cui va accolta la decisione della Corte Costituzionale, sceglie la via della nota ufficiale. Parole che non lasciano dubbi sullo sconcerto, la preoccupazione e anche l'irritazione che le affermazioni del premier Silvio Berlusconi hanno provocato nel presidente della Repubblica.Berlusconi, dopo la notizia della bocciatura del lodo Alfano che per lui avrebbe rappresentanto lo 'scudo' dai processi, è un fiume in piena. Sostiene che non gli interessano le espressioni di Napolitano sul rispetto che si deve alla Costituzione perchè lui si sente "preso in giro". Rilancia: "Queste cose qua mi caricano, agli italiani li caricano. Viva gli italiani, viva Berlusconi". E poi va oltre: "Il capo dello Stato - dice il premier ai giornalisti - sapete voi da che parte sta. Abbiamo giudici della Corte costituzionale eletti da tre capi dello Stato di sinistra, che fanno della Corte costituzionale non un organo di garanzia ma politico".E' la goccia che fa traboccare il vaso e Napolitano, deciso fino al tardo pomeriggio a mantere un low profile nell'interesse del clima di normalità di cui il paese ha bisogno, decide di chiarire. Fino a questo momento il presidente era stato attentissimo nel tentativo di non farsi coinvolgere nella diatriba politica. Dagli ambienti del Quirinale era filtrata solo la considerazione, tesa a spegnere le tensioni, che esclusivamente alla Consulta spetta il giudizio di costituzionalità delle leggi.Ma quella di Berlusconi rappresenta un'accusa troppo pesante per un presidente che, eletto dal solo centrosinistra, ha messo al centro del suo mandato l'imperativo categorico di essere il garante di tutti, il 'guardiano' della Costituzione. La nota del Quirinale è asciutta e compostissima ma implacabile nel ribadire alcuni punti fermi: "Tutti sanno - spiega - da che parte sta il Presidente della Repubblica. Sta dalla parte della Costituzione, esercitando le sue funzioni con assoluta imparzialità e in uno spirito di leale collaborazione istituzionale". Sarà difficile, anche per chi è abituato a esercitare la funzione di pontiere come il sottosegretario Gianni Letta, ricucire uno strappo simile.

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