Governo/Dal Senato 17 applausi,Monti: preferisco che ascoltiate

Governo/Dal Senato 17 applausi,Monti: preferisco che ascoltiate Debutta in Parlamento la nuova squadra. Colore dominante: grigio

Roma, 17 nov. (TMNews) - Circa tre quarti d'ora di discorso, 17 applausi, una interruzione con battuta e un rimbrotto da professore: "Se dovete scegliere, preferisco che ascoltiate, non che applaudite". Questo, in pillole, il primo discorso di Mario Monti da premier in un'Aula parlamentare. Stamattina al Senato, infatti, il Professore non ha perso il suo consueto aplomb e, circondato dai suoi ministri, ha sciorinato la lista delle (molte) cose da fare. Sono stati in tutto 17 i battimani che hanno interrotto il discorso di Monti, di cui 4 nei primi due minuti. Il primo applauso è stato dedicato al presidente della Repubblica, poi altri tre in rapida successione, tributati alla menzione dei presidenti emeriti della Repubblica, senatori a vita al pari del premier, del presidente del Senato e del Cavaliere.Poi, le ricette economiche e politiche del nuovo premier, lette senza quasi mai discostarsi dal testo preparato. Un'unica interruzione, ad opera di Roberto Castelli, della Lega. A un certo punto, infatti, Monti stava parlando dell'importanza della tutela delle autonomie. Applauso un po' stentato dai banchi dove siedono i senatori che le autonomie le rappresentano a Roma, e subito Castelli a dire, a voce alta: "forza ragazzi, un po' d'entusiasmo". Immediata la controreplica di Monti: "Se dovete scegliere - ha detto rivolgendosi all'Aula - preferisco che ascoltiate, non che applaudite".Il resto del discorso è poi scivolato via senza intoppi; alla fine, applauso di rito delle forze politiche, cui la Lega non ha partecipato. Anzi, i senatori del Carroccio sono apparsi piuttosto irrequieti per tutta la durata del discorso del premier, conciliaboli soprattutto tra l'ex ministro Roberto Calderoli e la vicepresidente del Senato Rosi Mauro. Ancora, vanno registrate numerose assenze tra i senatori di entrambi gli schieramenti.Un solo assente, peraltro giustificato dallo stesso premier, nel banco del governo. Si è trattato del ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola. "Era in Afghanistan, sta facendo i salti mortali per rientrare", lo ha giustificato il presidente del Consiglio. Gli altri, tutti in grigio scuro a parte il Guardasigilli, Paola Severino, che ha scelto un tailleur grigio chiaro su camicetta bianca, hanno seguito tutto il discorso in silenzio, in massima parte a braccia conserte, per poi applaudire al termine dello speech. Infine, in tribuna: Monti è stato accompagnato stamattina dalla moglie e dai figli, mentre in un angolo, ad ascoltare le parole del nuovo premier, Gianni Letta che, a occhi semisocchiusi, non ha parlato con nessuno, scivolando via appena il discorso di Monti è finito.

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