L'esecutivo europeo lancia il piano per la difesa, fondi per 1,5 miliardi

BRUXELLES, 05 MAR - Acquisti congiunti di armi e un piano di investimenti (Edip) da 1,5 miliardi di euro fino al 2027 per accelerare la produzione in Europa. Sono i due pilastri della nuova strategia per l'industria della difesa presentata dalla Commissione europea per portare il continente a essere "pronto a reagire" a ogni evenienza. Il piano prevede un programma di acquisti congiunti per almeno il 40% delle armi entro il 2030, appalti comuni e misure per garantire che, entro il 2030, almeno il 35% dell'intero valore del mercato sia in Ue. Sul lato dei finanziamenti viene inclusa anche la Bei. 

"L'ingiustificata guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina ha segnato il ritorno di un conflitto ad alta intensità nel nostro Continente", evidenzia Bruxelles nel documento, indicando che il nuovo quadro di misure punta a "garantire la tempestiva disponibilità e fornitura di prodotti per la difesa". Per aumentare la preparazione europea, i Paesi membri sono chiamati a "investire di più, meglio, insieme e a livello europeo". E per sostenerli l'esecutivo Ue propone di rafforzare "strumenti e iniziative esistenti" - tra cui la Cooperazione strutturata permanente (Pesco) - ma anche di dare nuova priorità alla base industriale e tecnologica di difesa europea integrando il settore "in tutte le politiche" comunitarie e aumentando i finanziamenti.

La strategia stabilisce indicatori volti a misurare i progressi dei Paesi membri per passare da una modalità di emergenza a uno stato di "preparazione". I Ventisette sono dunque invitati a "procurarsi almeno il 40% delle attrezzature di difesa in modo collaborativo entro il 2030"; "garantire che, entro il 2030, il valore del commercio della difesa intra-Ue rappresenti almeno il 35%" dell'intero valore di mercato; "compiere progressi costanti" verso una soglia di appalti comuni "di almeno il 50% all'interno dell'Ue entro il 2030 e del 60% entro il 2035".

Il piano di finanziamenti da 1,5 miliardi di euro dal bilancio Ue fino al 2027, l'Edip - acronimo di programma europeo per l'industria della difesa - collegherà le misure di emergenza a breve termine, adottate nel 2023 e che termineranno nel 2025, a un approccio più strutturale e a lungo termine. In aggiunta, Bruxelles prevede una revisione quest'anno della politica di prestito della Banca europea. Con la nuova strategia l'Ue ambisce anche a "sviluppare legami più stretti con l'Ucraina attraverso la partecipazione alle iniziative dell'Unione a sostegno dell'industria della difesa e stimolando la cooperazione con le industrie della difesa ucraine". In evidenza anche la collaborazione con la Nato e con "i partner strategici internazionali".

La Commissione europea dovrà "senza dubbio lavorare" all'idea di nuovi eurobond da cento miliardi di euro per la difesa "nel quadro del prossimo mandato". Lo ha detto il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, presentando la strategia in conferenza stampa. "Avevo immaginato un fondo da cento miliardi, ovviamente se ne dovrà discutere", ha spiegato Breton, sottolineando che "un certo numero di capi di Stato iniziano a parlarne in modo molto chiaro: è un'idea proposta dal presidente francese Emmanuel Macron e dalla premier estone Kaja Kallas, sostenuta anche dal premier belga De Croo".

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