L'Antitrust Ue annuncia una multa record ad Apple per 1,8 miliardi

 Apple, la multa è senza prove, un vantaggio per Spotify 

BRUXELLES, 04 MAR - L'Antitrust Ue ha deciso una multa record da 1,8 miliardi di euro ad Apple per violazioni alle regole sulla concorrenza con i servizi di streaming musicale. Lo riferisce l'esecutivo in una nota parlando di "condizioni commerciali sleali" praticate dal gruppo.

Secondo quanto emerso nell'indagine, spiega, Apple blocca agli sviluppatori di app di streaming musicale di poter informare gli utenti con iPhone e iPad sui servizi di streaming musicale alternativi e più economici. L'indagine è partita su reclamo di Spotify. L'importo è nettamente più alto delle indiscrezioni di stampa che parlavano di una multa di 500 milioni.

"Per un decennio, Apple ha abusato della propria posizione dominante nel mercato dello streaming musicale attraverso l'App Store", ha affermato la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager nel corso di un incontro con la stampa. "Lo ha fatto impedendo agli sviluppatori di informare i consumatori sui servizi musicali alternativi e più economici disponibili al di fuori dell'ecosistema Apple. Questo è illegale in base alle norme Antitrust dell'Ue". L'Ue ha anche ordinato ad Apple di rimuovere quanto impedisce a Spotify e ai servizi di streaming musicale di mostrare agli utenti altre opzioni di pagamento al di fuori dell'App Store.

Vestager ha poi sottolineato che Bruxelles sta comunque considerando se l'azienda sia conforme alla nuova legge sul mercato digitale, la Digital market act (Dma), che sarà pienamente applicata dal 7 marzo. L'importo della sanzione, ha spiegato Vestager, è "un importo forfettario pari allo 0,5% dei ricavi globali di Apple" determinato come "deterrenza" per il gruppo. La sanzione esatta annunciata è di 1,84 miliardi, dei quali 1,8 miliardi a scopo deterrente e 40 milioni legati direttamente alle violazioni contestate. L'importo di 1,8 miliardi, da quanto filtra, oltre alla deterrenza, è stato determinato anche in base alla gravità delle risultanze, ai ricavi del gruppo e alla sua forza finanziaria.

La decisione dell'Antitrust "è stata presa nonostante l'incapacità della Commissione di scoprire prove credibili di danni ai consumatori e ignora la realtà di un mercato fiorente, competitivo e in rapida crescita". Lo afferma Apple in una nota. "Il principale sostenitore di questa decisione, e il più grande beneficiario, è Spotify, una società con sede a Stoccolma, in Svezia. Spotify ha la più grande app di streaming musicale al mondo e ha incontrato la Commissione europea più di 65 volte durante questa indagine".

Secondo l'organizzazione europea dei consumatori Beuc l'intervento della Commissione europea contro Apple "è un segnale forte a favore dei consumatori ed è "un passo importante". "Conferma che i consumatori europei hanno il diritto di vedere le informazioni sulle scelte più economiche di servizi di streaming musicale senza che Apple lo blocchi - commenta in una nota la direttrice generale Beuc Monique Goyens -. Questa decisione, insieme all'effettiva applicazione del Digital Markets Act, dovrebbe aiutare i consumatori a beneficiare di servizi digitali più competitivi e migliori".

"La decisione di oggi segna un momento importante nella lotta per un Internet più aperto per i consumatori". La Commissione europea ha chiarito che "il comportamento di Apple che limita le comunicazioni ai consumatori è illegale". Lo afferma Spotify commentando la sanzione ad Apple. "Questa decisione invia un messaggio potente: nessuna azienda, nemmeno un monopolio come Apple, può esercitare il potere in modo abusivo per controllare il modo in cui altre aziende interagiscono con i propri clienti", segnala. Chiedendo ad Apple di porre fine alla sua condotta illegale "la Commissione mette i consumatori al primo posto".

La multa di 1,84 miliardi di euro annunciata oggi dall'Antitrust europea contro Apple è la prima inflitta da Bruxelles al colosso di Cupertino e per entità è la terza più alta di sempre. La più alta multa Ue ha colpito Google nel 2018 per 4,343 miliardi con l'accusa di abuso di posizione dominante del sistema operativo Android. La Corte Ue ha già dato ragione all'authority europea, riducendo la sanzione a 4,125 miliardi. E' ancora pendente un ricorso alla Corte di giustizia. La seconda per entità, del 2017, vale 2,42 miliardi ed è stata inflitta sempre a Google, per il servizio di comparazione di prodotti Google Shopping. Il Tribunale Ue ha respinto in parte un ricorso del gruppo, che ha già impugnato. Quarta in graduatoria è una sanzione del 2019 inflitta ancora a Google per il servizio di pubblicità online AdSense e vale 1,49 miliardi. Si stima che le sanzioni complessive dell'Antitrust Ue contro Google valgano 8 miliardi.

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