L'Alto rappresentante Borrell sul Sudan: "Pronti a sanzioni per porre fine alla guerra"

BRUXELLES - "L'Unione europea è sconvolta dalla brutalità e dal totale disprezzo mostrati dalle parti in guerra nei confronti dei civili nel conflitto in Sudan, che infuria da più di 100 giorni" ed "è pronta a prendere in considerazione l'utilizzo di tutti i mezzi a sua disposizione, comprese le misure restrittive, per contribuire a porre fine al conflitto e incoraggiare la pace". Così l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, in una nota.

Nel testo si ricordano gli oltre 1.100 morti, tra cui 435 bambini, i più di 12 mila feriti provocati dal conflitto. "Più di 3 milioni di persone sono sfollate e la violenza sessuale e di genere è diffusa", continua l'alto diplomatico. Il capo della diplomazia europea si è poi soffermato sulla situazione "particolarmente preoccupante in Darfur". "I leader devono sapere che il procuratore della Corte penale internazionale sta già indagando sui crimini sul campo", ha scandito.

"L'Ue è in prima linea negli sforzi della comunità internazionale per fornire assistenza umanitaria alle vittime del conflitto" ha aggiunto, specificando che tale assistenza può essere efficace solo se "l'accesso sicuro, tempestivo e senza ostacoli per le operazioni umanitarie è garantito da tutte le parti interessate in ogni momento e indipendentemente da un cessate il fuoco". Borrell ha inoltre ricordato l'incontro odierno a Bruxelles con rappresentanti del popolo sudanese, di diversi orientamenti politici e provenienti dalla società civile, in cui si discuteranno delle "idee su come plasmare un futuro pacifico e prospero per il popolo sudanese: le legittime aspirazioni della rivoluzione del 2018/2019 devono essere soddisfatte e la loro realizzazione rimane al centro del nostro impegno", ha concluso.

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