Severino è il simbolo
della ResegUp

Fra tre mesi, Aondio avrà novant’anni: al traguardo è stato sommerso da applausi e incitamenti . La soddisfazione degli organizzatori.

In archivio l’undicesima edizione, quella del grande ritorno dopo due anni di assenza per pandemia, è tempo di bilanci per la ResegUp.

Nessuno meglio di Paolo Sala, presidente della 2Slow organizzatrice dell’evento, può stendere un esaustivo rapporto sulla splendida giornata di sport.

«Iniziamo con il dire che è andato tutto benissimo e sono molto soddisfatto. Questo perché la macchina ResegUp, perfettamente funzionante per dieci anni, si è confermata tale anche in questo 2022, nonostante lo stop forzato. Un grazie infinito a tutti gli sponsor e i volontari che ci hanno dato una mano per far sì che tutto andasse per il meglio». Una giornata di grande festa, ma che a livello organizzativo richiede sforzi non da poco: «Noi siamo in ballo da ottobre e anche in questi giorni post gara saremo impegnati nel recupero di tutto quanto portato sul percorso. Come dico sempre, la ResegUp finisce una settimana dopo il giorno della gara vera e propria».

Tanti gli spunti di interesse regalati a tutti gli appassionati di corsa in montagna. Iniziamo dalla fine, ovvero dalle premiazioni, iniziate con quella di Severino Aondio, lecchese doc classe ’32, che ha tagliato il traguardo tra la folla che lo ha letteralmente sommerso con il suo entusiasmo fatto di pacche sulle spalle, grida di incitamento e una miriade di selfie. «Lo abbiamo aspettato proprio per iniziare le premiazioni con lui - spiega Sala -. Ci ha messo mezz’ora in più rispetto al suo primato, ma considerando che tra tre mesi compirà 90 anni non si poteva che accoglierlo in quel modo». Aondio protagonista sul palco di piazza Garibaldi anche di una rivelazione: «Ha detto che questa è l’ultima che fa, vedremo se manterrà il proposito».

Premiazioni che hanno coinvolto anche Antonio Rossi, sottosegretario ai Grandi eventi sportivi della Regione Lombardia, la campionessa ballabiese di sci Roberta Melesi e, ovviamente il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni: «Sono contento che Mauro sia riuscito a correre anche quest’anno. Il tempo è stato il peggiore della sua carriera da runners, ma si vede che gli impegni politici non gli hanno permesso di allenarsi al meglio».

Entusiasmante la cerimonia di premiazione e ancor di più l’aspetto agonistico, con i successi del mandellese Lorenzo Beltrami (Falchi Lecco) e dell’olginatese Martina Bilora (Falchi Olginatesi) arrivati dopo continui sorpassi in testa. «Guardando la diretta del video mi ero convinto, sbagliando, che i giochi fossero già fatti in vetta al Resegone perché c’era un certo distacco tra i primi tre e gli altri. Invece poi nella discesa, come successo altre volte, tutto si è ribaltato».

Due vittorie lecchesi, cosa non frequente in un panorama in cui gli atleti stranieri sanno farla spesso da padroni. Meglio così? «Sinceramente sono contento. Da organizzatore dell’evento mi fa molto piacere quando ci sono tanti stranieri. Non solo tra i top runners, ma anche semplici appassionati che vengono a conoscere la nostra gara e si iscrivono». Non mancano gli aneddoti in tal senso: «Due anni fa si era iscritto un bel gruppo spagnolo di 20 persone, poi non abbiamo corso fino a sabato e purtroppo si sono presentati solo in 5. Oltre a loro c’erano diversi stranieri a livello individuale».

La cosa che più resterà di questa 11^ edizione? «La partecipazione da parte dei lecchesi, non solo all’arrivo dei vincitori, ma durante tutta la giornata. C’è stata ogni anno, ma quest’anno l’aver spostato l’arrivo in piazza Garibaldi anziché in piazza Cermenati, ha permesso di contenere ancor più gente e creare qualcosa di veramente bello».

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