Chi è Alex Lin, l’imprenditore cinese che ha messo gli occhi sul Lecco

Chi è Alex Lin? Una persona conosciuta. L’imprenditore cinese che si è visto sul terrazzino della sede di via Don Pozzi, accanto al contestatissimo Paolo Leonardo Di Nunno, è un ex malgratese. Ovvero per un periodo ha risieduto a Malgrate. E sarebbe anche per una sorta di attaccamento al nostro ramo del Lago che gli sarebbe venuta la prima idea di investire nel calcio e nel Lecco in particolare. Cosa che aveva provato a fare, per tutt’altri motivi e con tutt’altro impegno economico, a Como, nel Como Women, a Seregno e a Viterbo. Però senza mai andare oltre un generico interesse, Como Women a parte quando fu bruciato sul tempo da un fondo americano. Fondo che anche in questi giorni si sarebbe palesato facendo un’offerta a Di Nunno, anche se ritenuta troppo bassa. Lin, però, è chiaro abbia risvegliato curiosità nei tifosi del Lecco che si chiedono “è una “sola”, un “pacco”?”, “da chi è mosso?” “perché proprio il Lecco e chi lo ha portato qui?”, con la giusta diffidenza di chi si è visto arrivare in sede, prima di Di Nunno persone che o sono scomparse, senza soldi, o che hanno fatto fallire il Lecco.

Alcune di esse sarebbero dietro anche all’imprenditore cinese? Sembra proprio di no, a detta di chi ci descrive Alex Lin. Si è sentito dire anche che, domenica, si sia presentato allo stadio con una Ferrari California noleggiata la mattina stessa. Non è così. È una delle sue super car. Ha un parco auto che fa invidia ai giocatori di serie A, tra le quali il pezzo migliore dopo la Ferrari è una Lamborghini. Non solo. Lin “i soldi” sembra averli. Ma non sarebbero (solo) i suoi a essere considerati in un’operazione che, minimo, gli costerebbe tre milioni di solo acquisto, più gli investimenti per la prossima stagione.

Per cui, lui manager oltre che di China Telecom, anche di fondi cinesi non meglio (a noi) precisati, starebbe chiedendo il permesso ai suoi responsabili per utilizzare denari da mettere nell’investimento Lecco. Naturalmente è per motivi d’affari, e non solo sportivi, che Lin sarebbe interessato a espandersi sul lago. E il motivo potrebbe essere differente dal previsto: ieri, per esempio, ha dovuto andare via prima della fine della gara perché doveva recarsi a San Siro al ristorante che possiede al primo anello di San Siro. E, prima ancora di venire allo stadio, si è fatto un giro al Bione per vedere dove si allenano le giovanili blucelesti. Non solo. Lin avrebbe avuto una richiesta chiara da parte di Di Nunno, per dare il via libera all’operazione: «A chiunque io ceda, voglio che mi dia garanzie di tentare la risalita in serie B nel giro di due anni». Richiesta che è stata messa come pregiudiziale non solo all’imprenditore cinese ma anche al fondo americano sportivo che, però, offrirebbe “solo” il pagamento delle spese da qui a fine campionato a Di Nunno e per questo sarebbe stato momentaneamente “parcheggiato” in attesa di ulteriori rilanci. E le persone viste gravitare nell’orbita di Lin? Avrebbero interesse personale a seguirlo nell’avventura, ma non ne sarebbero gli ispiratori, né sarebbero ben conosciuti dall’imprenditore cinese che, pur avendo gravitato a Seregno, non aveva, fino a questi giorni, rapporti diretti con loro. Tutto, come l’interessamento di Lin stesso, da verificare e prendere con le molle, vista la delicatezza della situazione e la necessità di dare al Lecco un futuro solido. Ma, se non altro, alcuni dei timori su di lui paiono essere fugati. Il resto lo capiremo solo se la trattativa procederà. Cosa non scontata, ma neanche da escludere.

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