Mister De Paola stracontento
«Facciamo giocare i giovani»

L’allenatore del Lecco commenta il successo contro il Trento.

Il Lecco viene in sala stampa mentre, fuori, ci sono stati addirittura degli “screzi” tra Ultras e giocatori del Trento, con il bus inseguito dai tifosi.

Si parla di baraonda finale, ma non ci sono conferme ufficiali. Sarebbe intervenuto anche il battaglione mobile della Polizia di Stato. Ma di tutto questo, in sala stampa, non è arrivato nulla. Se non la felicità di mister Luciano De Paola, solo appannata dall’arbitraggio: «Dai loro cinque falli iniziali non è saltato fuori neanche un cartellino giallo. Poi Vasic va a contrasto e becca un cartellino. L’arbitro sa che il giocatore è ammonito e non legge la situazione e lo butta fuori sul secondo contrasto, sicuramente falloso. Anche queste sono finezze arbitrali: non bisogna rovinare così la partita. Non voglio però parlare oltre dell’arbitro perché sminuirei la prestazione dei miei ragazzi».

Poi De Paola entra nel mito bluceleste: «Penso di essere un eroe, insieme ai miei giocatori. Nel calcio di oggi che fa fatica a far giocare i giovani, stiamo dando dimostrazione di avere una squadra che sa giocare con 5-6-7 Under, contro squadre senza praticamente giovani. Noi giochiamo, abbiamo voglia, e i giovani sono diventati dei “vecchi”. Devo fare i complimenti ai miei cinque vecchi, poi, eccezionali in un momento di grande difficoltà».

Poi De Paola parla del cambio tattico: da 4-4-2 a 3-5-2: «La notte mi ha portato consiglio perché volevo giocare a quattro e poi invece ho giocato a tre. Con due mediani e Pasquato, saremmo andati in grandissima difficoltà in mezzo al campo. La scelta è stata giusta e ne siamo molto felici. Se oggi fossi un tifoso del Lecco sarei orgoglioso di questi ragazzi, di chi indossa questa maglia perché sono stati davvero tutti encomiabili i miei giocatori…».

Anche perché si è creata un’empatia tra squadra e tifosi suggellata dall’ovazione finale, all’uscita dal campo dei blucelesti. «Ogni volta che vado in giro per il centro, le persone mi ringraziano. Ma non devono: devono ringraziare questi ragazzi che danno cuore e anima sul campo ogni partita. Se undici lavoratori e calciatori giocano contro undici campioni, vincono sempre i lavoratori. Ovvero i miei giocatori. I campioni giocano sulle qualità, ma se corri e lotti puoi fare risultato. Se pensi di giocare di fino fai una fatica incredibile. Noi siamo questi: grandi operai del pallone».

Arbitraggio scadente, non all’altezza della situazione. «Il rigore su Giudici l’avrei dato a prescindere. Lo meritava la giocata da serie A che ha fatto questo giocatore. Io anche solo per questo avrei dato il calcio di rigore. Se lo sarebbe meritato tutto».

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