E ora il Lecco è diventato
una macchina quasi perfetta

La squadra bluceleste sempre più protagonista nel campionato di serie C.

Che partita, ragazzi. Quella che non ti aspetti. Non è questione di credere poco nel Lecco di De Paola.

Ma quando affronti la migliore della classe, la difesa più forte di tutto il calcio professionistico europeo, pensare di potercela fare senza Marzorati, Sparandeo, Merli Sala, Ganz, Capoferri, oltre a Tordini, Zambataro e Galli, sembra presunzione.

Invece è quello che il Lecco è riuscito a fare. Ed è vero che il pareggio è il risultato più giusto, soprattutto per il finale molto teso, ma è anche vero che se il Lecco avesse vinto non avrebbe rubato nulla.

Ci sono due episodi dubbi, uno per parte, ma sono i blucelesti a essere in credito: il rigore per fallo di mano di Masini (braccio attaccato al corpo) non c’era, mentre quello su Buso (“cinturato” in area nella ripresa) sembrava esserci.

L’arbitro, che era partito a valutare in evidente sudditanza nei confronti del Sudtirol, ha finito per arbitrare bene la gara, ma aver costretto il Sudtirol a “rubacchiare” qualcosa, vuol dire che questo Lecco ha trovato la quadratura.

Chiunque De Paola metta in campo, gioca bene. E non può essere un caso. Il Lecco è diventato una macchina (quasi) perfetta. Riesce a intercambiare i giocatori (quasi) senza risentire di squalifiche e infortuni.

E riesce a buttare il cuore oltre l’ostacolo anche quando altre squadre avrebbero dato per scontata la sconfitta a Bolzano e avrebbero pensato a preparare la gara contro il Piacenza.

Questa formazione, invece, non sa risparmiarsi e non sa fare calcoli, il che alla vigilia delle ultime tre di campionato potrebbe regalare ai sempre più felici tifosi blucelesti un sogno: giocare i playoff da protagonisti.

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