Lecco-Genova di corsa, ci siamo: Crippa parte in solitaria

Il via alle 18 dalla Canottieri, poi due notti e due giorni senza sosta. All’arrivo peserà dai quattro ai cinque chili in meno di quando comincerà.

«Qua sarà meglio parlare meno e correre. Vado in ritiro totale fino venerdì sera (oggi.ndr)». È l’ultimo commento auto-ironico di Roberto Crippa, il giornalista-ultramaratoneta del nostro quotidiano (56 anni da Olginate) che alle 18 è partito di corsa verso Genova.

E’ di ieri mattina, dopo essersi raccontato in una lunga intervista a Radio DeeJay. E si diffonde sotto la luce di quei riflettori dei media nazionali che si stanno accendendo su di lui e sulla sua impresa. Ma ora è arrivato il momento: da questa sera alle 18, dalla Canottieri Lecco Roberto si metterà in viaggio – correndo – alla volta de “La Superba” per la sua impresa: “Dal Lario al Mar Ligure; Da Lecco a Genova”: 200 km di falcate solitarie, dopo 12 lunghi mesi di allenamenti estenuanti e una preparazione minuziosa allo sforzo. L’obiettivo, oltre che personale, sarà anche quello di aprire un nuovo percorso “trailsostenibile”. Impresa titanica: non importa quanto potrà (o dovrà) dormire. E su questo è sempre stato chiaro: nelle due notti e due giorni di corsa...“Mi concederò delle brevissime pause (circa 10 minuti l’una.ndr) durante la notte per fare micro-sonni. Indispensabili per il benessere..”. Oltre 200 km (in circa 40 ore approssimative) con un dispendio circa 14mila calorie ed una perdita di peso prevedibile fra i 4 e i 5 kg (partendo da 70 kg di peso-forma).

Ma l’ex bersagliere Roberto Crippa non è certo un neofita: “Ho già alle spalle – ha spiegato - diverse ultratrail in Italia, Austria, Croazia, Svizzera e Germania. Ho corso i 100 chilometri e le 100 miglia. Nella Lecco-Genova, andrò oltre il mio primato personale di 164 chilometri....” E non sarà solo in questa impresa: intanto alla partenza potrà puntare almeno su un altro runner a fargli – inizialmente – da “lepre”; per settarlo sul ritmo corsa. Quindi lo accompagneranno due dei suoi quattro figli: Julien e Olivier, in bicicletta. Col compito anche di fornirgli la speciale alimentazione studiata e allestirgli i punti di riposo “volanti” (con coperte termiche) lungo il percorso. Quello si svilupperà su strade comunali molto trafficate e non sempre agevoli; su sterrati e piste ciclabili. Attraverserà la sua Olginate per poi scendere a Monza e il suo centro storico, quindi il “cuore” di Milano (la prima notte) e attraverso la Lomellina, verso quel Po che lo immetterà in Piemonte. In seguito taglierà la pianura verso l’Appennino Ligure. Lì (la seconda notte) dovrà “scavallare” per poi ridiscendere in vista del mar Ligure. L’arrivo sarà sul lungomare di Genova, nella zona centrale. Che impresa...

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