Valmadrera: il commercio
contro la crisi pareggia

Tirate le somme dell'anno appena concluso, sette attività hanno cessato, altrettante hanno aperto; per la cabala, s'aggiungono sette subentri: cioè, esercizi dove la gestione è cambiata, ma l'attività è rimasta. Tutto sommato e visti i tempi il sindaco si dice soddisfatto

VALMADRERA Sette a sette: s'è chiusa così la partita del commercio, nel 2011; tirate le somme dell'anno appena concluso, sette attività hanno cessato, altrettante hanno aperto; per la cabala, s'aggiungono sette subentri: cioè, esercizi dove la gestione è cambiata, ma l'attività è rimasta.

Un dignitoso pareggio? «Con la crisi che c'è - secondo il sindaco, Marco Rusconi - possiamo chiamarci abbastanza fortunati».

Riassunti all'osso i numeri, molte sono d'altronde le chiavi di lettura possibili. Anzitutto, balzano all'occhio gli esercizi pubblici: Valmadrera ne ha 38, tra bar e ristoranti; rispetto al 2010 - quando erano 36 - il 2011 s'era aperto addirittura col segno più in questo settore che, persino nel pieno della crisi più nera, non conosce flessioni. Bere per dimenticare?

Nell'anno trascorso, il segmento è stato nell'occhio del ciclone, al centro del tourbillon d'avvicendamenti. Sei subentri su sette hanno riguardato proprio i bar: tra chi va e chi viene, nessuno però ha chiuso e uno in più ha aperto: il «Chicherìn de café», all'ombra del campanile in piazza Monsignor Citterio.

Tutto il bilancio nel servizio su "La Provincia di Lecco" in edicola venerdì 17 febbraio.

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