«Trenord e Rfi devono rimediare insieme»

Caos ferrovie La situazione è insostenibile. Fedele (Cisl): «Lo stato delle infrastrutture peggiora sempre». «I due soggetti responsabili devono presentare un piano industriale con interventi, priorità e cronoprogramma»

Treni e passaggi a livello guasti, ritardi e cancellazioni delle corse e disagi ormai pressoché quotidiani per gli utenti. Se nell’equazione del trasporto pubblico su ferro i disservizi sulla linea ferroviaria che collega la Valtellina a Milano rappresentano il dato certo, da risolvere rimane l’incognita dei perché. Perché i guasti aumentano esponenzialmente così come i disservizi e perché nonostante una criticità acclarata e il grido di dolore di tanti, tantissimi cittadini non c’è ancora una vera presa di responsabilità da parte di chi governa il sistema e poi un tentativo di soluzione.

Cosa sta succedendo in quella che è a tutti gli effetti un’escalation lo abbiamo chiesto a Trenord, a Rfi e anche alla parte politica, all’assessorato regionale ai Trasporti, senza però ottenere alcuna risposta.

Tutti coperti

Nessuno vuole parlare, nessuno si prende la briga di spiegare perché viaggiare in treno è come aprire la scatola di cioccolati di Forrest Gump, non sapere mai cosa ti succederà.

L’assessore Franco Lucente parlando con il collega di partito Jonny Crosio solo qualche settimana fa aveva detto che «i disagi sono prevalentemente creati dalla rete infrastrutturale. Passaggi a livello con sbarre che troppo spesso non si abbassano creando il blocco totale della circolazione sull’unico binario che attraversa la valle. A questo disagio, a rotazione, si hanno pure problemi su scambi che non funzionano e anche qui la conseguenza è il blocco totale». Ammettendo anche la presenza di treni «vecchi e sporchi» e chiamando in causa anche la collega Terzi, assessore alle Infrastrutture. Su cosa fare e quando farlo però nulla.

Nel recente colloquio con il sindaco di Sondrio Marco Scaramellini, per quanto riportato dallo stesso primo cittadino in consiglio comunale, Trenord ha promesso treni tutti nuovi sulla linea per la prossima primavera. Bene. E la linea? Gli interventi spot non sembrano essere la risposta.

«La questione è la stessa che denunciamo da anni - sostiene Michele Fedele, responsabile provinciale dei trasporti per la Cisl -: infrastrutture inadeguate e materiale rotabile non all’altezza. Il problema è che alle nostre richieste non sono seguiti interventi concreti e dunque lo stato dell’arte è peggiorato. E continuerà a farlo, non ci illudiamo del contrario. Serve un piano industriale chiaro degli interventi necessari, a partire da quelli prioritari per garantire un servizio degno di questo nome».

Qualcosa si muove

Un piano concordato a quel tavolo provinciale che la Cisl chiede da anni e che adesso anche l’amministrazione comunale sondriese, su spunto dell’ultimo ordine del giorno presentato dalla minoranza consiliare, ha sollecitato.

«Un tavolo - spiega Fedele - in cui siedano i tecnici di Trenord e di Rfi perché la volontà politica, che almeno in Valtellina sembra essersi destata sul tema, da sola non basta. Ci vogliono competenze tecniche al tavolo e serve che Rfi e Trenord si considerino come un’impresa unica, che decidano di lavorare in sintonia. A noi, come agli utenti che giornalmente si avventurano sui treni sperando nella buona sorte, non interessa di chi è la responsabilità, vogliamo capire cosa non sta funzionando, perché dopo due estati di interruzioni della linea le cose sono peggiorate, e cosa fare per farlo funzionare. E in che tempi».

Programmi

Un piano industriale a tutti gli effetti con interventi necessari, priorità e un cronoprogramma chiaro. «Perché i disagi si possono “sopportare” se finalizzati a qualcosa di positivo - sostiene Fedele -, ma non così».

Tra l’altro i continui disservizi stanno esasperando i rapporti tra utenti e personale viaggiante, a sua volta vittima. «Il disagio e la frustrazione dei dipendenti di Trenord è crescente - ammette Fedele -. La situazione di stress fortemente acuita».

«Dobbiamo lavorare per riuscire a raggiungere Milano da Sondrio in un’ora e mezza – dice il presidente della Provincia, Davide Menegola - e quindi disfunzioni, guasti e ritardi, in quella prospettiva, devono trovare una soluzione. Rfi e Trenord sono sicuramente in grado di farlo in tempi rapidi. Devono focalizzarsi sull’obiettivo: percorrenza in 90 minuti. Questo per consolidare il collegamento con la metropoli lombarda e anche in prospettiva olimpica».

Un obiettivo ambizioso. Agli utenti, al momento, basterebbe avere la certezza di arrivarci, a Milano.

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