Tartano, strada per gli alpeggi
Il Comune fa chiarezza

Il sindaco Barbetta spiega che non si tratta di un progetto, perché non esiste nulla di più di una indicazione nel Piano di governo del territorio. Ma che un tracciato in quota servirebbe agli alpeggiatori per facilitare il loro lavoro

TARTANO - «Non c'è nessun progetto, quella che è stata tracciata sul Pgt è soltanto una previsione di piano».Il sindaco di Tartano, Oscar Barbetta, interviene nel vivace dibattito innescato a inizio settimana da Giorgio Spini, in nome del neonato Comitato dei contribuenti e amici della Val Tartano sul "progetto" di collegare 27 alpeggi della zona, creando un circuito montano a 1.800 metri di quota.


«Il Comune non ha nessuna intenzione di realizzare una strada con fondi propri o pubblici, perché non ci sono le condizioni per sostenere un investimento di questa portata - tiene a precisare Barbetta - il nostro intento è uno solo, offrire la possibilità ai proprietari di realizzare dei tracciati montani, che permettano di muoversi con una jeep o un trattore. Senza questi servizi essenziali l'attività pastorale in Val Tartano è destinata a morire, perché non ci sarà più nessuno disposto a caricare i maggenghi a piedi con lo zaino o sostenendo le spese di trasporto in elicottero».


L'assessore Piergiorgio Gusmeroli, già sindaco di Tartano è uno dei proprietari di questi alpeggi: «Mi piange il cuore pensando che un giorno nessuno si curerà più di queste nostre belle montagne - dice - perché sarà così, è inevitabile, senza strade al servizio delle terre alte, i caricatori tenderanno a spostarsi altrove, magari nelle valli del Bitto, dove le strade ci sono già da anni. Assisteremo a un lento, ma progressivo abbandono dei versanti».

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