Sono 13 i senzatetto
«La città si è attivata»

Tendenze Numeri in crescita, come quelli della povertà L’arciprete: «Il fenomeno al mio arrivo qui non c’era»

Sono tredici le persone senza fissa dimora registrate nel 2023 dall’anagrafe cittadina. E forse è questo il dato più rilevante tra quelli relativi al movimento e calcolo della popolazione residente a Sondrio. Dove cinque femmine e otto maschi, dei quali uno straniero, non hanno una dimora stabile.

Il capoluogo valtellinese non è certo una metropoli e il fenomeno, relativamente recente, acquista una certa rilevanza. Ma non è certo sorprendente, dal momento che negli ultimi anni sono aumentate le strutture per l’accoglienza e non rari sono stati gli avvistamenti di persone trovatesi costrette anche a dormire all’aperto. Chi passa il pomeriggio dai giardinetti Sassi non può fare a meno di imbattersi in chi bivacca in attesa di un riparo per la notte.

Nel container

In questo periodo, seppur non tutti conteggiati tra la popolazione del comune, sono otto gli uomini accolti per la notte nel container allestito già a fine 2021 dal comitato locale della Croce rossa italiana nel parcheggio pubblico di via Aldo Moro. Altri nove sono ospiti del Centro di prima accoglienza, gestito dalla parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio in convenzione con il Comune e con il sostegno della Comunità montana Valtellina di Sondrio.

Sempre la parrocchia ha messo a disposizione quattro posti letto negli spazi di quello che era l’oratorio Angelo Custode, dove la Caritas diocesana gestisce il “Progetto Betlemme”.

«Quando sono arrivato in città poco più di sei anni fa non c’era il problema della mancanza di posti letto per persone in difficoltà - riflette l’arciprete, don Christian Bricola -. È un fenomeno relativamente nuovo, davanti al quale ci si è trovati impreparati, ma l’intera città, nelle sue diverse espressioni, si è attivata per affrontalo».

Se il container della Croce rossa è stato pensato poco più di due anni fa, fino a quel periodo «non esistevano i volontari del “Progetto Betlemme” all’Angelo Custode e nemmeno i City Angels - evidenzia don Bricola -. E non so se questo basti. Perché questa è la risposta sufficiente per ora, ma il fenomeno è probabilmente destinato ad aumentare e dopo i primi passi dovranno probabilmente seguirne altri». Gli interventi prossimi alla partenza nell’area ex Enel, che dovrebbero concludersi nella primavera 2026, permetteranno il trasferimento del Centro di prima accoglienza da via Parravicini e l’aumento dei posti letto. «Saranno utili e necessari - afferma l’arciprete -, ma le povertà stanno aumentando. So che la San Vincenzo non ha mai distribuito così tanti vestiti e non ha mai avuto così tante richieste come in questo periodo. Anche la Croce rossa ha aumentato la distribuzione di pacchi viveri perché sono in aumento povertà e disagio anche tra famiglie valtellinesi. C’è poi anche Immensa, la mensa dei poveri gestita dall’Associazione Amici di vita nuova e da padre Lorenzo Salinetti che in ogni giorno di apertura serve tra i 130 e i 140 pasti».

Il Centro servizi

Insomma, se tanti sono i bisogni, tanti sono anche gli aiuti. Che includono anche il Centro servizi per il contrasto alla povertà recentemente aperto alla Piastra e che dispone di tre posti letto per eventuali situazioni di emergenza.

«Nel giro di due o tre anni - conclude don Bricola -, la città ha dato risposte ai bisogni che si sono presentati, coinvolgendo diverse realtà. Non abbiamo subito il fenomeno nuovo e non ci siamo lamentati, ma ci siamo rimboccati le maniche. E, per essere una cittadina di poco più di 21 mila abitanti, abbiamo tirano in piedi molto e velocemente».

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