«Senza casa e dimenticati»

dopo l’incendio a Oggiono

Alberto Bonanomi arrabbiato: «Mi dicono di arrangiarmi

Devo pagare 2 mila 400 al mese di hotel»

Oggiono - «Ciò che non ha distrutto la crisi, l’uccide il Comune»: si dispera un altro degli sfollati di via Primo maggio.

Alberto Bonanomi – titolare di una nota impresa di pulizie; due figlie piccole – aggiunge la propria testimonianza a quella già toccante della vicina, Maria Luigia Marni, riferita ieri.

Tutti fuori casa da mercoledì, quando il negozio di lingerie “Rodolfa” ha preso fuoco; il rogo ha intaccato parte del palazzo. «Rischio di licenziare i dipendenti, di non pagare i fornitori: mi devo procurare 2 mila 400 euro al mese, infatti, per l’albergo mentre l’amministrazione mi dice d’arrangiarmi. La mia impresa è un fiore all’occhiello: ho assunto in piena crisi; il 90% dei dipendenti è a tempo indeterminato; non ho mai tralasciato un contributo; mai fatta un’ora di cassa integrazione. Nei tempi duri mi sono tolto soldi di tasca per pagare gli stipendi».

«Ora nel bisogno mi ritrovo io e che cosa mi dice il Comune dove pago le tasse? “Non si possono spendere soldi pubblici per le necessità private”. Due famiglie in strada - smania Bonanomi – una delle quali con minori, è una “questione privata”? Vergogna: si parla così alle vittime incolpevoli di un evento sconvolgente?».

Tutti i dettagli e la risposta del sindaco, nel servizio su”La Provincia di Lecco” in edicola domenica 18 agosto.

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