Raddoppio, incubo per 20mila pendolari

Ferrovia I lavori sulla Lecco-Bergamo discussi ieri in un’assemblea tra Trenord e i sindaci dei paesi coinvolti - Il servizio bus sostitutivo dovrà anticipare di 45 minuti la partenza per permettere di arrivare in orario

Dal 5 febbraio, quando partiranno i lavori del raddoppio ferroviario della tratta tra Ponte San Pietro e Bergamo, sarà il delirio. Non soltanto per i pendolari della Lecco-Bergamo, ma anche per quelli della Milano-Bergamo via Carnate.

Se si calcola che i primi siano oltre seimila, in buona parte residenti nei Comuni della sponda bergamasca, gli altri sono molti di più, pari a oltre 16 mila. Più di ventimila pendolari, tra lavoratori e studenti, il cui viaggio, dal prossimo febbraio 2024 fino al dicembre 2026, sarà una vera e propria odissea, con stop forzato a Ponte San Pietro e trasbordo dai binari al trasporto su gomma sulla viabilità provinciale.

Situazione già critica

Quali le soluzioni per evitare che la viabilità, già critica, collassi? E che fare per garantire che lavoratori e studenti arrivino a Bergamo o alle personali destinazioni entro i normali orari?

Questa la domanda principale che i rappresentanti dei Comuni di Vercurago, Palazzago, Terno, Ponte San Pietro, Pontida, Mapello, Ambivere, Caprino Bergamasco, Cisano Bergamasco hanno rivolto al direttore operativo di Trenord Giorgio Spadi e a Valentina Minetti, responsabile dei relazioni esterne.

La risposta è stata che necessariamente occorrerà organizzare il servizio bus sostitutivo con un anticipo di 45 minuti. Solo in questo modo, infatti, sarà possibile fare in modo che gli studenti riescano (almeno, si spera) a varcare i cancelli della scuola prima del suono della prima campanella. L’incontro ha inoltre permesso di precisare come attualmente le due linee facciano arrivare nella sola stazione di Bergamo oltre ottomila viaggiatori al giorno e che dovrà essere garantita da servizi sostitutivi con gli autobus.

Due i fronti su cui Trenord sta lavorando. Da una parte, l’organizzazione del servizio sostitutivo negli orari di punta, quindi quello nel resto della giornata. È soprattutto il primo che preoccupa. Anche perché non si ritiene possibile gestire tutto il flusso direttamente nella stazione di Ponte San Pietro. Per questo motivo, specie nel periodo scolastico, da settembre a giugno, è probabile che saranno organizzati servizi dedicati da e per Bergamo direttamente dai singoli paesi. Per capire come costruire tale alternativa, i sindaci hanno offerto a Trenord la disponibilità a coinvolgere le famiglie. Solo nelle prossime settimane, di conseguenza, in vista dell’avvio del cantiere a febbraio e dell’interruzione della linea, saranno comunicati gli orari dei bus sostitutivi.

Rammarico

I sindaci hanno comunque voluto esprimere il rammarico per il fatto che, fino ad ora, la situazione pare essere stata affrontata dai singoli attori ciascuno per contro proprio. Da qui l’auspicio di un coinvolgimento della Provincia (di Bergamo) e della Prefettura per coordinare tutte le azioni per minimizzare i disagi.

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