Oggiono, tentata corruzione
Il processo è da rifare

Massimo Falbo, 42 anni, già maresciallo capo della Guardia di finanza a Lecco, esprime la gioia di vedersi riabilitato dall'accusa di tentata concussione nei confronti di un commerciante del paese, dal quale avrebbe preteso un compenso di cinquemila euro nel corso di un controllo.

OGGIONO - « Ho versato qualche lacrima di gioia quando l'avvocato Consoloni mi ha informato dell'esito della decisione della Cassazione per il nuovo processo d'Appello con la cancellazione dell'accusa di tentata concussione. Ho passato tre anni bruttissimi. Sono stato sospeso dal servizio, ricevendo metà della stipendio, con la famiglia e due figli da mantenere. Ho poi deciso di dimettermi. Non mi sono affatto arreso. Combatto sino alla fine per vincere ».
Massimo Falbo, 42 anni, già maresciallo capo della Guardia di finanza a Lecco, esprime la gioia di vedersi riabilitato dall'accusa di tentata concussione nei confronti di un commerciante del paese, dal quale avrebbe preteso un compenso di cinquemila euro nel corso di un controllo. Ora i giudici della quarta sezione Corte di Cassazione, i più temuti, per il ricorso degli avvocati Fabrizio Consoloni di Lecco e Francesca Longhi del Foro di Bergamo alla sentenza della Corte d'appello di Milano, hanno annullato la condanna a un anno e due mesi di reclusione, con interdizione per cinque anni, per il reato di tentata concussione.

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Eco di Bergamo Finanziere condannato